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Plusvalenze, TuttoSport attacca: “Roma-Juve, la velocità delle magistrature cambia a seconda della città”

Sulla vicenda della Roma “il pressing mediatico è stato quasi bonsai rispetto alla foresta di accuse cresciuta intorno alla Juventus”

Plusvalenze, TuttoSport attacca: “Roma-Juve, la velocità delle magistrature cambia a seconda della città”
Db Torino 30/05/2017 - partita del cuore / Nazionale Cantanti-Campioni della Ricerca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-John Elkann

Caso plusvalenze, TuttoSport con Marco Bo mette in luce la disparità di trattamento tra la Roma e la Juventus accusando le magistrature di lavorare a velocità diversa a seconda della città e evidenziando come il pressing mediatico sulla Roma sia stato diverso da quello subito dalla Juventus.

Scrive così:
E veniamo al quesito che viaggia nella mente dei tifosi. «Ma perché la Juventus è stata condannata mentre la Roma, ieri in campo per il penultimo atto dell’Europa League, deve ancora sapere se verrà sanzionata di fatto per lo stesso tipo di comportamento per operazioni precedenti?».

Dunque si torna alla questione dei tempi e della tempistica, fondamentale non solo a teatro… 
Ma riannodiamo il film. La Procura di Torino notifica la chiusura indagini alla Juventus, iniziate nell’estate del 2021, il 24 ottobre 2022 mentre la procura federale chiede di fatto di riaprire il processo plusvalenze con la revocazione due mesi dopo, pocoprima di Natale, quando nel frattempo il cda della società torinese sceglie di dimettersi con Andrea Agnelli in testa per non compromettere la serenità del club sotto tutti i punti di vista, consentendo così alla Juventus poi di essere diretta da una nuova governance. Passerà un mese e il 20 gennaio la Juve viene penalizzata di 15 punti. Il balletto del metti e togli con i vari gradi di giudizio si conclude a maggio con 10 punti che significa la Juve fuori da Champions ed Europa League ma poi anche dalla Conference per la squalifica internazionale di un anno dalle Coppe comminata dall’Uefa. Nel frattempo poi la giustizia ordinaria stabilirà, leggete bene, che tutto il lavoro svolto dai magistrati torinesi per l’inchiesta Prisma era illegittimo, quelli competenti, infatti, erano quelli di Roma, incaricati quindi di ereditare le carte.
Nel frattempo sappiamo che la Juventus è stata condannata dalla giustizia sportiva per quelle operazioni di compravendita riferibili tra il 2019 e 2021 per circa 300 milioni.

Caso plusvalenze, il confronto con la Roma

Bene, proprio per la diversa velocità della magistratura a seconda delle città in cui si opera, ecco che a Roma, per presunte plusvalenze giallorosse dal 2017 al 2021, che secondo alcuni calcoli avrebbero impattato molto di più sul fatturato rispetto al quadro bianconero, siamo un po’ in ritardo rispetto alla tabella di marcia. La Procura capitolina ha solo ora chiuso le indagini e se i nuovi patron non risultano coinvolti, diversa la situazione per il management precedente, responsabile appunto di quelle compravendite quando peraltro il club era quotato in Borsa e il rischio del rinvio a giudizio non è così basso. Anzi. Nel mentre il pressing mediatico sulla vicenda è stato sinora in versione bonsai rispetto alla foresta di accuse cresciuta intorno alla Juventus. E infatti è al momento quasi impercettibile l’attesa per l’eventuale mossa del procuratore federale Chinè per l’apertura di un fascicolo sulla situazione della Roma e le presunte plusvalenze contestate. Già, il tempo è una unità di misura la cui percezione non cambia evidentemente soltanto con l’età. Ma anche in base al luogo di residenza. E non pare proprio giusto..

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