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Alla Roma di Garcia contro l’Empoli fu diagnosticata la “pareggite”, a Napoli manca ancora la diagnosi

Nel gennaio 2015 furono otto i pareggi della Roma, due vittorie e una sconfitta. In quel momento il rapporto con lo spogliatoio non era decollato

Alla Roma di Garcia contro l’Empoli fu diagnosticata la “pareggite”, a Napoli manca ancora la diagnosi
Napoli's French coach Rudi Garcia looks on during the Italian Serie A football match between Napoli and Fiorentina at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on October 8, 2023. Eliano Imperato / Controluce via AFP

Ancora una volta il futuro di Garcia lo potrebbe decidere l’Empoli. Forse presto per dirlo, ma non bisogna sottovalutare che la squadra toscana già una volta decretò la crisi di quella di Garcia. Era il 2015 e il tecnico francese sedeva sulla panchina della Roma. In piena lotta per il campionato con la prima Juventus di Massimiliano Allegri.

Il 31 gennaio del 2015 la Roma arriva alla partita contro l’Empoli dopo tre pareggi, la gara contro la squadra allora allenata da Sarri doveva essere volano per ritornare all’assalto scudetto. Invece quella partita decretò la diagnosi irreversibile della Roma di Garcia: “pareggite cronica”.

Quella partita finì 1-1, due espulsioni (Manolas e Saponara) e tanto rammarico. Delle assonanza tra il Garcia di oggi e quello di circa 8 anni fa sono lampanti. Non siamo ancora ai livelli di “pareggite” ma il Napoli non ne è così lontano. La squadra azzurra gira bene con le piccole in campionato ma quando il livello si alza le difficoltà sono evidenti. Il pareggio di Champions al Maradona contro l’Union Berlino ha riaperto i soliti dubbi.

Nel 2015 il tecnico francese commentò così il pareggio della sua Roma:

«Abbiamo tanti problemi in questo momento, dobbiamo solo salutare la reazione della squadra. Eravamo sotto di un uomo e di un gol e abbiamo fatto di tutto non per pareggiare ma per vincere. La reazione del secondo tempo è da grande squadra, dobbiamo fare di tutto per cambiare questa sfortuna che ci corre dietro da un po’. In questo momento ho poche scelte da fare. La reazione del secondo tempo è da grande squadra. Tatticamente, fisicamente, mentalmente abbiamo dimostrato che ci stiamo. Le cose andranno meglio quando avrò più scelte, ora non ne ho».

Invece mercoledì sera il tecnico francese parlava così:

«Non è meritato il pareggio, ma il risultato è questo. Abbiamo fatto bene e trovato spazi contro una squadra che giocava tutti dietro e partire in contropiede. Abbiamo fatto l’errore sul nostro corner. Dobbiamo stare più attenti su queste situazione, qualcosa non ha funzionato ed è colpa mia. Devo insistere di più per far imparare questa cosa ai miei giocatori. Prenderò anche io la lezione di questa sera. Abbiamo fatto una buona gara e non è tutto da buttare, siamo ancora in corsa per tutto. Anche vincendo dovevamo fare risultato positivo a Madrid o battere il Braga, faremo di tutto per andare agli Ottavi».

Certo c’è differenza nell’approccio, erano tempi diversi, situazioni e squadre completamente diverse. Però una costante sembra accompagnare l’ex allenatore della Roma, ovvero il rapporto con lo spogliatoio. Dopo il pareggio a Empoli, striglio per bene i suoi come riportò l’Ansa:

«Dovete dare di più». Rudi Garcia lo ha ripetuto alla squadra questa mattina a Trigoria. «Stiamo attraversando un momento delicato dal quale però sono sicuro usciremo presto» il senso del discorso di Garcia a Totti e compagni. La Roma è malata. Per Rudi Garcia si tratta di ‘pareggite’, patologia che in meno di un mese ha svegliato tutti a Trigoria dal sogno scudetto. E aperto una crisi di gioco e risultati acuita da infortuni e scelte di mercato se non altro intempestive vista la penuria di attaccanti evidenziata con l’Empoli dopo il ko di Iturbe. Il problema è che la squadra non sembra seguire più Garcia come un tempo. Sentir dire dal proprio allenatore che il problema di questa flessione sono le assenze di certo non aumenta la fiducia di chi deve scendere in campo, figuriamoci di chi nemmeno adesso trova spazio“.

Anche Sky allora parlò di pareggite. E anche in quell’occasione, sotto di un gol, dopo l’espulsione di Manolas, Garcia decise di togliere Totti e mettere dentro il compianto Astori.

Quel campionato per Garcia si concluderà alla fine piuttosto bene. Secondo posto in classifica ma alcuni importanti cambiamenti nella Roma. Durante gennaio la Roma registra 8 pareggi una sconfitta in casa contro la Samp e solo due vittorie contro Udinese e Cagliari. In primavere la Roma riesce a reagire, Garcia ritrova un filotto di risultati positivi a discapito però di alcuni veterani che lasciano il posto agli acquisti di Pallotta (Iturbe, Ibarbo, Doumbia).

Chissà se la storia è davvero ciclica e Garcia ripeterà con il Napoli la stagione del 2015. Per adesso sono sotto gli occhi di tutti una gestione rivedibile della rosa con alcuni cambi discutibili, un rapporto mai davvero decollato con lo spogliatoio e il “commissariamento” di De Laurentiis. Non sarà pareggiata, ma una diagnosi al Napoli va trovata in fretta.

 

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