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L’esonero di Garcia costerebbe a De Laurentiis 2,8 milioni netti per due anni (Corsera)

De Laurentiis ha scelto di temporeggiare, domenica sera confronto col tecnico al Maradona, Garcia ha difeso la bontà del suo lavoro

L’esonero di Garcia costerebbe a De Laurentiis 2,8 milioni netti per due anni (Corsera)

De Laurentiis ha scelto di temporeggiare con Garcia

Oramai non è un mistero che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis stia meditando di sostituire Rudi Garcia alla guida del Napoli. Nella giornata di ieri, dopo la sconfitta contro la Fiorentina si sono ricorsi anche i nomi dei possibili successori, da Conte a Tudor. Garcia si è confrontato faccia a faccia con il presidente, scrive il Corsera subito dopo la partita, forse in quel famoso tantino dove si dice che si sia rinchiuso domenica sera 

“Aurelio De Laurentiis è amareggiato. Deluso dal progetto-francese affidato a Rudi Garcia per il Napoli del dopo Spalletti. L’allenatore non è stato esonerato ma il suo tempo sta per scadere. Garcia ha fornito le sue spiegazioni già la sera stessa della sconfitta in un colloquio con lo stesso De Laurentiis negli uffici del Maradona. Si è assunto la responsabilità di certe scelte (i cambi inspiegabili con l’avvicendamento dei giocatori di maggiore qualità), ma ha difeso (ovviamente) la bontà del suo lavoro”

Il confronto è continuato anche ieri, allargato anche ai dirigenti del Napoli per cercare di recuperare la situazione, almeno momentaneamente. Del resto l’eventuale esonero, precisa il Corriere della Sera, costerebbe non poco al patron azzurro considerando che Garcia ha un contratto da 2,8 milioni a stagione

“Mentre i più aspettavano la scelta estrema del cambio in panchina, il patron ha deciso di temporeggiare. Osservare, riflettere, aspettare le gare di Verona e Berlino in Champions. L’eventuale esonero presuppone infatti un esborso economico notevole e Garcia ha un contratto di 2 anni da 2,8 milioni a stagione”. 

COSA HA SCRITTO IL NAPOLISTA

Accanitevi pure con Garcia ma l’invito del Napoli è a non dimenticare che Garcia è il dito ma la luna è Aurelio De Laurentiis. È la stagione della grande scommessa del presidente del Napoli che ha voluto in ogni modo sancire che lo scudetto è stato merito esclusivamente suo. E che se al posto di Spalletti e Giuntoli ci fossero stati zio Antonio e zio Peppino sarebbe stata la stessa cosa. Ecco, al momento possiamo affermare che questa scommessa è abbondantemente persa. Aggiungiamo che mai e poi mai ci saremmo aspettati che un uomo terreno come De Laurentiis, un grandissimo presidente quale lui è stato, finisse avvolto nelle spire della vanità. Men che meno che volesse diventare il viceré di Napoli. Eppure è accaduto e i risultati sono ahinoi sotto gli occhi di tutti.

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