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Fagioli e la trattativa per il patteggiamento. Potrebbe cavarsela con 10 mesi (Gazzetta)

Dialogo fitto tra i suoi legali e la Procura Figc. Decisive la tempestività nell’autodenunciarsi (a maggio) e le sue rivelazioni sul sistema

Fagioli e la trattativa per il patteggiamento. Potrebbe cavarsela con 10 mesi (Gazzetta)
A photo shows a tattoo on the leg of Juventus Italian forward Nicolo Fagioli during the warm up before the Italian Serie A football match Juventus vs Lecce on September 26, 2023, at the ìAllianz Stadiumî in Turin. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Fagioli sta trattando per il patteggiamento. E alla fine potrebbe cavarsela con una squalifica di dieci mesi. Perderebbe questa  stagione, ovviamente, ma potrebbe ricominciare dalla prossima. In fondo Fagioli ha 22 anni, l’anno prossimo ne avrà 23.

Scrive la Gazzetta.

La trattativa per il patteggiamento c’è. Ed è vicina, vicinissima al traguardo. Ieri il dialogo fra i legali di Nicolò Fagioli e la Procura federale è diventato un incontro. È stata la svolta: la fumata bianca è ormai scontata. Fino a ieri sera restava un po’ di incertezza con gli ambienti vicino al calciatore che pensavano di poter concludere intorno ai 7-8 mesi di squalifica. È possibile, invece, che la Procura federale stia spingendo per un anno. Ci si potrebbe incontrare a metà strada. In ogni caso, dopo essere finito nel burrone, il giovane juventino vede aprirsi un sentiero per rialzarsi. Questa stagione è inevitabilmente andata a male, ostaggio di una dipendenza brutale, ma c’è un dopo, una luce che buca il buio che rischiava di divorare tutta la sua carriera.

Fagioli ha svelato a magistrati e a Figc come funziona il sistema scommesse e chi ne fa parte (Corsport)

È stato Fagioli a svelare a magistratura ordinaria e Procura Figc come funziona il sistema scommesse. Lo scrive il Corriere dello Sport.

È la fine di maggio, il procuratore federale Giuseppe Chiné gli spalanca le porte del suo ufficio in Via Campania, a Roma, e il centrocampista inizia a raccontare la propria storia, le ragioni della dipendenza, quando e come è nata, i soldi gettati al vento (più di 1 milione) e anche il modus operandi del “sistema scommesse” che coinvolge altri colleghi. Fagioli arricchisce la sua testimonianza con particolari talmente interessanti da far aprire subito un’inchiesta.

Gli inquirenti – sia sportivi sia della magistratura ordinaria – lavorano sotto traccia e acquisiscono chat, screenshot, indirizzi IP e movimenti sospetti. Ed emerge un dato: il giocatore cresciuto nella NextGen bianconera avrebbe detto la verità, le sue ricostruzioni coincidono con gli elementi raccolti. «Nicolò non è un pentito di mafia» raccontano amici e conoscenti, rifiutando la versione secondo la quale Fagioli avrebbe fatto nomi e cognomi pur di ottenere uno sconto di pena. Il patteggiamento, comunque, è in arrivo.

La consapevolezza del disturbo non tarda ad arrivare. Nicolò ne parla in famiglia, chiede consiglio agli specialisti della Juve e già in estate sceglie di affidarsi al professor Jarre, un luminare delle patologie da dipendenza che tuttora visita una volta a settimana, inserito in un progetto di Dipartimento Patologia delle dipendenze dell’ASL TO3. Le sue finanze ora vengono gestite da un amministratore e da mesi è in cammino per guarire dal disturbo patologico del gioco d’azzardo, anche se a breve dovrà fermarsi per una inevitabile squalifica.

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