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Fagioli si era indebitato per quasi un milione di euro: minacce, ricatti, era terrorizzato (Corsera)

Il peso era diventato insopportabile, a settembre ne parla con la madre Laura, adesso fa terapia con uno psicologo esperto di dipendenze

Fagioli si era indebitato per quasi un milione di euro: minacce, ricatti, era terrorizzato (Corsera)
Db Torino 14/05/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Cremonese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Nicolo’ Fagioli

Fagioli, la sua vita, le sue dipendenze. Ne scrive il Corriere della sera con Monica Scozzafava.

Bambino cresciuto in fretta, punta tutto sul pallone. Via di casa e catapultato da solo in un mondo dove esistono soltanto il calcio e i soldi. Senza una base culturale, con qualche valore e tanta solitudine. È timido, si imbarazza facilmente, diventa subito rosso. Si è perso così, Nicolò. Neanche immaginando a cosa poteva andare incontro. E non è certamente un alibi.

Fagioli è un ragazzo solitario: pochi amici, una fidanzata storica, il cellulare come un’appendice del corpo. Da lì scommetteva, inizialmente per gioco, successivamente per necessità. Perché si era esposto finanziariamente e anche tanto. Deve restituire le somme che allibratori senza scrupoli gli hanno anticipato. Puntate su ogni cosa, ogni sport: calcio e non solo. Ammonizioni, tiri in porta, espulsioni. Mai sulla sua Juventus, pare. Così ha dichiarato agli investigatori che avranno riscontri dai suoi dispositivi mobili, il cellulare e i tablet sequestrati. Nicolò si è indebitato, la sua esposizione finanziaria è pari quasi a un milione di euro, il contratto (l’ultimo lo ha fatto lo scorso anno) non gli sarebbe bastato ad assecondare richieste così alte.

Qualche compagno lo aiuta e gli suggerisce di curarsi con un terapeuta.

Nicolò ha pochi amici, con qualcuno deve averne parlato: il peso era diventato insopportabile, qualche compagno lo ha aiutato. Richieste di soldi, minacce e ricatti. Vittima di un vizio e pure terrorizzato dalle relazioni pericolose. A settembre ne parla con la madre Laura, si autodenuncia e il mondo Juve prova a proteggerlo in qualche modo. La scelta di curarsi, di collaborare. Nicolò adesso fa terapia con uno psicologo esperto di dipendenze, serve tempo. E molto anche.

Fagioli nell’inchiesta perché la Procura indagava su un brutto giro che recuperava crediti (Corsera)

Il centrocampista della Juve (Fagioli, ndr), infatti, sarebbe finito dentro l’inchiesta quasi all’improvviso, mentre i poliziotti avevano puntato gli occhi su un personaggio sospettato di avere contatti con la criminalità organizzata oltre a essere indiziato di essere tra le figure che tenevano le fila delle piattaforme. E, va da sé, pure i conti dei crediti da recuperare. Agli atti ci sarebbe pure un incontro in un bar di Torino, mentre nel dialogo tra due procuratori sportivi, nell’aprile scorso, si parlerebbe di un «brutto giro di Piacenza». La terra natale di Fagioli.

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