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De Laurentiis si oppose ai fondi che avrebbero salvato la Serie A (Corsport)

I presidenti non volevano perdere il controllo del giocattolo. Il minimo garantito era di 1,1 miliardi. Oggi l’accordo è di 900 milioni

De Laurentiis si oppose ai fondi che avrebbero salvato la Serie A (Corsport)
Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico e imprenditore italiano, fondatore, insieme al padre Luigi, della Filmauro, nonché presidente del Napoli all’Assemblea pubblica “Coesione Sud” organizzata dall’Unione Industriali di Napoli (KontroLab)

De Laurentiis ha evidentemente cambiato idea. Fu tra i principali oppositori, se non il principale, al progetto di creare una media company per la Serie A con l’ingresso dei fondi e oggi avrebbe voluto il canale di Lega. Ne scrive Alessandro Giudice per il Corriere dello Sport. Giudice definisce un accordo al ribasso quello di ieri sui diritti tv. Un accordo al ribasso i cui perdono tutti a cominciare dal calcio italiano.

Scrive Giudice:

La strada più corretta sarebbe stata la media company proposta anni fa, affondata dai veti incrociati e da interessi precisi che non volevano perdere il controllo del giocattolo. La scelta fatta invece dalla Liga (con gli stessi fondi di private equity come interlocutori) premiata dall’incremento nel valore dei diritti domestici del quinquennio 2022/27 oltre a quello dei diritti di trasmissione nei paesi extra-iberici.

Nel 2020, la proposta dei fondi prevedeva un minimo garantito di 1100 milioni per i diritti di Serie A, migliorabile lavorando sul mercato. Con l’accordo raggiunto ieri, il calcio italiano ne incasserà 900 o forse un miliardo, nella migliore delle ipotesi, con una serie di proventi accessori. In aggiunta, i fondi avrebbero versato allora 1,7 miliardi cash per il 10% della media company, di cui la Lega avrebbe mantenuto il 90%: un valore immenso.

Con una delle sue pirotecniche dichiarazioni, il presidente del Napoli De Laurentiis ha tuonato contro l’accordo raggiunto, rivendicando l’idea alternativa del canale di Lega, ieri bocciata. Ma egli stesso fu tra coloro che rigettarono l’offerta dei fondi, ritenendola troppo bassa. Oggi sarebbe utile capire perché le cose vanno in direzione opposta rispetto alle valutazioni di allora.

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