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Juventus-Bologna: 35 secondi per liquidare un episodio di cui l’Italia ha parlato per giorni (Repubblica)

Tanto ci è voluto, in sala Var, per decidere di non concedere il rigore al Bologna: una dissociazione tra le immagini e il dialogo tra i due arbitri  

Juventus-Bologna: 35 secondi per liquidare un episodio di cui l’Italia ha parlato per giorni (Repubblica)
Mg Torino 27/08/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Bologna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Marco Di Bello

Trentacinque secondi per liquidare un episodio di cui l’Italia intera ha parlato per giorni. Repubblica commenta l’audio del Var di Juventus-Bologna, con il rigore non dato al Bologna (per fallo di Iling-Junior su Ndoye) per l’errore di Di Bello. Il designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi, ieri ha parlato di «una revisione troppo superficiale, frettolosa».

Il quotidiano scrive:

“Dell’episodio ha parlato tutta Italia per giorni. Eppure, in sala Var, il rigore mai concesso al Bologna sul campo della Juventus è stato liquidato in appena trentacinque secondi”.

Repubblica ricostruisce quanto accaduto:

“Eppure Fourneau capisce subito che quello che è appena successo nell’area della Juventus merita attenzione: «Possibile rigore…». Poi però sembra quasi materializzarsi una dissociazione tra quello che mostra lo schermo e
quello che dicono i due arbitri davanti al monitor. Analizzano i fatti puntualmente, ma il contatto non lo vedono: «No, sta fermo, guarda», dicono al video dell’esterno juventino, come a dire che è quasi l’altro, l’attaccante del Bologna, ad andargli addosso. E forse è lì la chiave. Perché l’arbitro Di Bello — suo l’errore più grave, col campo libero e l’azione vista in modo dinamico — si era convinto fossero arrivati insieme sul pallone, il bolognese e lo juventino. E in qualche forma, il Var gli conferma, così, l’interpretazione. Evidentemente il replay cancella ai loro occhi la dinamica. Forse, scelgono la ripresa sbagliata: «Fammi vedere solo un’altra prospettiva…», chiede Fourneau in sala Var ai tecnici. Arriva quella dietro la porta, l’unica che minimizza il contatto: «Ok, questa…», dice Fourneau, convinto sia la migliore a disposizione. «No, sta fermo», si convince. Al suo fianco l’aiuto Var, Nasca, non gli dà una mano. Anziché mettergli il dubbio, lo cancella del tutto: «Per me no». È la frase decisiva: a quel punto Fourneau anziché invitare l’arbitro Di Bello a una review in campo, sgombra la sua testa dai dubbi: «Check completato, non c’è nulla». Sono passati solo 35 secondi dall’avvio della revisione. Era servito più di un minuto e mezzo per decidere se annullare o meno il gol di Rabiot: scelta corretta — per il designatore e non solo — frutto di una analisi paziente. Quella che è mancata sul rigore”.

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