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Agnelli condannato perché non ha voluto rinunciare a futuri ricorsi: è una battaglia di principio (CorSport)

Ha voluto separare la sua posizione da quella della Juve. Ancora ieri, davanti ai giudici, i suoi legali ne hanno sostenuto l’innocenza. Ora potrà ricorrere al Tar

Agnelli condannato perché non ha voluto rinunciare a futuri ricorsi: è una battaglia di principio (CorSport)
Mg Parigi 06/09/2022 - Champions League / Paris Saint Germain-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

Andrea Agnelli è stato punito con altri 16 mesi di inibizione dal Tribunale della Figc. L’ex presidente della Juventus dovrà anche pagare una multa di 60mila euro. A pesare, sulla condanna, è stato il rifiuto di Agnelli a rinunciare a futuri reclami, cosa che invece aveva accettato la Juventus al momento del patteggiamento. Agnelli ne ha fatto una battaglia di principio, scrive il Corriere dello Sport.

“E’ rimasto solo Andrea Agnelli sul banco degli imputati, ma la sua, del resto, è una battaglia di principio. Ha voluto separare la sua posizione da quella della Juve (che patteggiando, pur senza ammettere colpe, ha chiuso l’intera vicenda con 718mila euro di ammenda) e anche ieri i legali, in assenza dell’imputato, hanno di nuovo professato l’innocenza dell’ex presidente, che si dice già pronto al ricorso. I tentativi di accordo con Chiné sono andati avanti per settimane, ma si sono arenati su un punto: l’impegno scritto a non procedere oltre con i reclami, accettando in questo modo le squalifiche per le plusvalenze (come Paratici e Cherubini). Agnelli è andato invece allo scontro e oggi la sua vicenda (per il caso plusvalenze) farà tappa al Tar”.

Della condanna ad Agnelli scrive anche il Corriere della Sera, ricordando che le interlocuzioni dell’ex presidente della Juventus con il procuratore Chinè per un possibile patteggiamento sono andate avanti fino a pochi giorni fa ma che si sono arenate sul rifiuto di Agnelli a rinunciare a successivi ricorsi.

“Agnelli potrà presentarsi al Tar per le plusvalenze, mentre aspetta le motivazioni di questa sentenza sulle manovre stipendi per decidere se rivolgersi al Tar anche per questo. Vedremo. Ma considerati i tempi della vicenda Giraudo, la scelta della Figc di patteggiare – contestata da chi riteneva la multa per la Juve una condanna troppo blanda – che ha consentito di blindare quelle sentenze sportive da altri ricorsi oggi si rivela particolarmente lungimirante”.

 

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