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Fifa e Fifpro contro la discriminazione sui social: oltre 300 persone segnalate

Dall’Ansa: “Il quarto di finale dei Mondiali Inghilterra-Francia ha registrato il maggior picco di abusi in rete del torneo”.

Fifa e Fifpro contro la discriminazione sui social: oltre 300 persone segnalate
Zurigo (Svizzera) 09/01/2017 - FIFA Football Awards / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gianni Infantino

Nella Giornata internazionale contro i discorsi d’odio dell’Onu la Fifa ha presentato i dati del Servizio di tutela dei social sugli abusi nei confronti dei calciatori partecipanti ai Mondiali in Qatar. Sono stati analizzati oltre 20 milioni di post e commenti e individuati 19.636 post offensivi, discriminatori o minacciosi. L’Ansa scrive in merito:

Il quarto di finale tra Inghilterra e Francia ha registrato il maggior picco di abusi in rete del torneo, mentre il 38% delle offese proveniva dall’Europa e il 36% dal Sud America. Tutti i post sono stati segnalati alle piattaforme social per violazione delle linee guida e in molti casi sono stati rimossi. Oltre 300 persone verranno segnalate a federazioni e autorità giudiziarie per essere sanzionate. Inoltre, alle squadre e ai giocatori sono stati messi a disposizione dei software di moderazione che nascondono i commenti offensivi dalle loro pagine, riuscendo a occultare ben 286.895 commenti”.

Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha commentato:

«La discriminazione è un atto criminale. Con l’aiuto di questo strumento, stiamo procedendo all’identificazione dei responsabili e li stiamo segnalando alle autorità affinché siano puniti per le proprie azioni. Ci aspettiamo che le piattaforme riconoscano le proprie responsabilità e ci supportino. La nostra posizione è chiara: diciamo no alla discriminazione».

All’evento ha parlato anche David Aganzo, presidente del sindacato mondiale calciatori (Fifpro):

«Fifpro e Fifa continueranno a collaborare e forniranno il medesimo servizio durante i Mondiali femminili in Australia e in Nuova Zelanda. Ma se vogliamo creare un ambiente migliore e più sicuro per il calcio, abbiamo bisogno della partecipazione di tutte le parti coinvolte».

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