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Barbara Bouchet: «Sono stata molestata, l’ho superata. Avrei dovuto parlarne trent’anni dopo?»

A La Stampa: «Ho dovuto faticare per avere dei ruoli al cinema, per tutti ero rimasta l’icona sexy. Mi ha sdoganata il film in cui ho interpretato una salma».

Barbara Bouchet: «Sono stata molestata, l’ho superata. Avrei dovuto parlarne trent’anni dopo?»

Su La Stampa, un’intervista a Barbara Bouchet, icona della commedia sexy all’italiana. Compirà 79 anni ad agosto. Ha lavorato con Achille Festa Campanile, Dino Risi, Lucio Fulci, Luciano Salce. A 39 anni decise di anticipare i registi: era certa che molto presto avrebbero smesso di chiamarla perché non era più abbastanza giovane e allora lasciò il cinema e si dedicò a registrare lezioni di aerobica in Vhs: diventò la Jane Fonda italiana. Dal 27 aprile la Bouchet sarà al cinema con un film che parla di sesso, Next, regia di Giulietta Revel (nel cast ci sono anche Alessandro Haber, Deborah Caprioglio e Corinne Clery).

Le chiedono se non si sia stufata del sesso. La Bouchet risponde:

«E perché? Fa bene ed è bello».

Le chiedono di raccontare qualcosa di Achille Festa Campanile.

«Ho fatto 120 film. Tutti mi chiedono aneddoti, ma io non ricordo più niente».

Neanche di Monica Vitti? La Bouchet:

«Abbiamo lavorato insieme sul set di Anatra all’Arancia di Salce. Lei non mi voleva perché ero bionda: voleva essere l’unica bionda. E allora io mi presentai al provino con una parrucca nera e andò tutto bene. Mi è sempre piaciuto cambiare il mio aspetto. Quei capelli neri mi aiutarono a uscire fuori me ed entrare meglio nel personaggio».

Una volta la Bouchet ha detto che ci sono pochi ruoli per donne della sua età.

«Ed è vero. Io ho dovuto faticare pure per avere quelli, perché nell’immaginario di tutti ero rimasta l’icona sexy. Qualche anno fa, mi proposero di fare la nonna in una commedia deliziosa, Metti la nonna in freezer. Facevo la salma per quasi tutto il tempo. Sono grata ai registi, Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana, perché grazie a quel film sono stata sdoganata».

Non tutte le attrici sono assertive e sicure come lei.

«Ho imparato a cavarmela da sola».

Non tutte riescono a tenere a bada i molestatori. La Bouchet:

«E chi le dice che io lo abbia fatto? Sono stata molestata anche io. È passato molto tempo, l’ho superata. Cosa avrei dovuto fare, parlarne trent’anni dopo?».

Serve a fare in modo che non accada più.

«Non ci credo, mi dispiace. Accadrà sempre».

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