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Balotelli racconta del calcio preso da Totti. «Quando gli chiesi perché disse: ‘Dai, non ti ho preso neanche bene’»

Al podcast Mucchio Selvaggio: «Se guardo alla mia carriera ho un rimorso: potevo fare di più».

Balotelli racconta del calcio preso da Totti. «Quando gli chiesi perché disse: ‘Dai, non ti ho preso neanche bene’»
Mg San Gallo (Svizzera) 28/05/2018 - amichevole / Arabia Saudita-Italia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Mario Balotelli

Mario Balotell ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del podcast Muschio Selvaggio condotta da Fedez:

«Raiola mi diceva sempre che Ronaldo e Messi hanno così tanti palloni d’oro perché io giocavo al 20% delle mie possibilità  e che se avessi giocato al 100% li avrei vinti io. Se guardo alla mia carriera ho un rimorso: potevo fare di più».

«Totti lo rispetto tantissimo, gli voglio bene», ha raccontato parlando dello sgradevole episodio che ha visto il capitano giallorosso protagonista di un brutto calcione all’allora giocatore dell’Inter.

«C’era stata una partita negli anni precedenti, in cui avevo zittito i tifosi della Roma, ma non credo che lui ce l’avesse con me per quel motivo. Lui in finale di Coppa Italia ce l’aveva con il mister che non lo aveva fatto giocare dall’inizio, e per questo era nervoso. Alla fine della partita gli ho anche scritto: ‘Perché mi hai dato il calcio?’. Lui è stato disarmante nella risposta: ‘Dai, non ti ho preso neanche bene’. Francesco ha fatto la storia del calcio italiano»

Poi l’attaccante del Sion racconta il suo trascorso all’Inter e il suo rapporto con Mourinho:

«L’Inter l’ho amata tantissimo, la amo ancora. Sono grato ai nerazzurri, soprattutto a Moratti. Nel mio cuore sono milanista, però all’Inter ho trovato davvero un gruppo stupendo e tifosi straordinari. La maglia gettata a terra, dopo la semifinale contro il Barcellona, ha rovinato tutto: io ho sbagliato, ma avevo 19 anni. Non capivo come mai tutto lo stadio potesse fischiarmi per un paio di palloni persi: tornai a casa piangendo. Materazzi era il mio angelo custode. Dopo quel gesto venne a sgridarmi, però voleva soltanto proteggermi»

Su Mourinho?

«È simpaticissimo. Ho avuto un rapporto un po’ particolare, un bel rapporto.Abbiamo due caratteri difficili da gestire, andavamo spesso allo scontro, ma era uno scontro paterno, tra padre e figlio. Una volta abbiamo litigato in pullman: io ho chiesto all’autista di farmi scendere, ho ripreso la macchina e me ne sono andato a casa. Poi l’Inter ha perso, ed è successo un casino. Nella mia vita ho fatto tante cazzate, ma c’ho sempre messo la faccia».

Il Triplete?

«Mourinho in ha fatto la differenza, tira fuori il meglio di te, ti fa arrabbiare. E tu, per reagire, spacchi tutto, metti fuori tutta l’adrenalina che hai in corpo».

Infine un passaggio sui giocatori più forti in questo periodo:

«Il giocatore più forte è ancora Messi. Haaland e Mbappe, se hanno la testa giusta, per i prossimi 10 anni saranno i prossimi Messi e Ronaldo. Mi piacciono tanto anche Leao e Osimhen. Per me questo quattro possono fare la storia del calcio»

 

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