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Fontana: «Chiederò la riapertura dell’inchiesta sui litigi in Nazionale. Ho delle nuove prove»

Alla Gazzetta: «Chi ha sbagliato deve pagare, si tratta di una battaglia di principio. Non ho mai detto di voler gareggiare con gli Stati Uniti»

Fontana: «Chiederò la riapertura dell’inchiesta sui litigi in Nazionale. Ho delle nuove prove»
Beijing (Cina) 07/02/2022 - Pattinaggio Short Track / Olimpiadi Beijing 2022 / foto Imago/Image Sport nella foto: Arianna Fontana

Una settimana fa, Arianna Fontana lasciò intendere, con un post sui social, che avrebbe gareggiato alle Olimpiadi con gli Stati Uniti e non con l’Italia. Si è scatenato un finimondo, con la risposta anche della Federazione. E’ la stessa Fontana a spiegare meglio la sua posizione in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Dice che le sue parole non sono state ben interpretate.

«Credo si sia voluto andare oltre le mie parole. E che, interpretandole, siano emerse deduzioni molto inesatte. Mi riferisco, ad esempio, al fatto che non ho mai affermato di voler rappresentare gli Stati Uniti. Ho solo scritto di essere stata a Salt Lake City per verificare i metodi di lavoro di quel gruppo. Ma non ho avuto contatti diretti con la federazione Usa, né la federazione Usa ha provato a reclutarmi all’insaputa della mia».

La Fontana conferma però, al momento, non può pattinare con l’Italia.

«Ora non posso: in Nazionale, dopo i Giochi di Pechino, nulla è cambiato. E quindi giocoforza sondo altre opzioni. E lo farò fino a quando la verità non verrà a galla. Lotto proprio perché invece questo accada. Chiederò la riapertura del caso che il presidente federale Andrea Gios ha spiegato essere stato archiviato dalla procura. Come? Sulla base di ulteriori documenti. Non posso entrare nel merito, ma presenterò comunque nuovi materiali che ritengo possano condurre a un esito diverso da quello che è stato».

Dove vuole arrivare? Fontana:

«Sono pronta a compiere ogni passo necessario affinché la verità emerga. Non solo per me, ma per il bene e per i diritti di tutti gli atleti. Quando tutto verrà svelato, sarà un grande onore tornare a rappresentare il tricolore. Ma chi ha a cuore lo sport italiano, non dovrebbe permettere ad atleti, tecnici e dirigenti federali comportamenti irresponsabili».

La sua, spiega la Fontana, è una questione di principio, in cui non c’entrano né il marito ed una richiesta di incarico da ct né i soldi.

«Gios si è esposto tirando in ballo questioni economiche che non esistono. Si è voluto colpire la mia immagine e screditarmi pubblicamente. A riguardo ho chiesto ai miei legali Salvatore Pino, Gian Pietro Bianchi e Lorenzo Vigasio di verificare se il comunicato stampa federale successivo al mio post fosse lecito. Ma non sono stupita: è in linea col trattamento che ho ricevuto in questi anni. Spesso ho cercato di essere costruttiva per il bene della mia disciplina e sempre sono stata attaccata. Tra le righe, nell’occasione, si è persino fatto intuire che non sarei una leader, che mancherei di professionalità, educazione, rispetto e correttezza».

Ci sono margini di trattativa?

«Gios ha detto che mi ritiene libera di gareggiare per chi voglio. Tre giorni dopo ha dichiarato che sono un’atleta che lui adora e che, come patrimonio italiano, farà di tutto per tenermi. A quale versione mi devo attenere? È davvero difficile orientarsi con questi continui cambiamenti di rotta».

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