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La guerra delle figurine tra Panini e Topps, l’Uefa favorisce gli americani che sbagliano gli album (Telegraph)

Negli album con la licenza Uefa mancano dei giocatori inglesi, e c’è il Galles che nemmeno s’è qualificato

La guerra delle figurine tra Panini e Topps, l’Uefa favorisce gli americani che sbagliano gli album (Telegraph)

Da martedì Marks & Spencer (la catena di supermercati più elegante d’Inghilterra) regalerà pacchetti di figurine Panini in edizione limitata a chiunque spenda più di 20 sterline. È l’ultima mossa di una febbrile battaglia per il mercato delle figurine, “che rimane inaspettatamente rilevante nella nostra era digitale”, racconta il Telegraph.

Fino a poco tempo fa Panini dominava il mercato. Poi la Uefa nel 2022, dopo una collaborazione durata 46 anni, ha detto basta e ha fatto un accordo per gli Europei del 2024 la società americana Topps, fino a quel momento leader per le figurine del baseball. Due settimane fa però “è emerso che giocatori di punta dell’Inghilterra come Saka, John Stones e Phil Foden non erano stati inclusi nell’album ufficiale delle figurine Topps per il torneo – concesso in licenza dalla Uefa – a causa di questioni contrattuali. Invece, l’album Topps Euro 2024 presenta giocatori marginali come Ebereche Eze e Callum Wilson, e persino una squadra del Galles nonostante il fatto che il Galles sia stato eliminato dalla Polonia ai calci di rigore meno di sei settimane fa”. Insomma Tops sbaglia gli album. Panini no.

Il fatto, continua il giornale inglese, è che “la Panini può ancora produrre i propri album per Euro 2024, anche se senza l’imprimatur della Uefa. E poi ci sono i pacchetti Home Nation, distribuiti tramite M&S, che contengono 50 adesivi in ​​edizione limitata e coprono Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. Secondo Jamie Redknapp – che un tempo era una risorsa preziosa negli scambi di parchi giochi degli anni ’90 – la nuova iniziativa M&S “è bella. Penso solo che sia una buona cosa, perché tutto ciò che puoi ottenere che tiene i tuoi figli lontani dagli schermi per un minuto deve essere un bonus. Le figurine del calcio potrebbero sembrare un po’ retrò , ma se ci pensi, ci sono tanti aspetti positivi, comprese le capacità imprenditoriali di scambiare le carte al parco giochi. Quando avevo quell’età uscivamo e giocavamo a pallone al parco, provavamo a tenere alta la palla un certo numero di volte.

Il Telegraph ricostruisce anche un po’ la storia della Panini, a cominciare “dai fratelli Panini – Benito e Giuseppe – nella loro città natale, Modena. I fratelli si resero conto di aver trovato qualcosa quando le loro primissime uscite – che raffiguravano fiori e piante e dovevano essere incollate con un tubo di colla separato – vendettero tre milioni di figurine nel 1960. Passarono al calcio un anno dopo ed entrarono nel mercato britannico alla fine degli anni ’70. All’inizio degli anni ’80, The Sun e Daily Mirror combattevano una battaglia disperata per i diritti di distribuzione. Mentre il Sun avrebbe potuto vincere la battaglia, il Mirror vinse la guerra quando il suo famigerato proprietario Robert Maxwell intervenne e acquistò Panini nel 1988 per poco meno di 100 milioni di sterline”.

“L’azienda ha sofferto sotto la proprietà di Maxwell – il truffatore che ora è forse meglio conosciuto come il padre della collaboratrice di Jeffrey Epstein Ghislaine Maxwell – poiché ha utilizzato le loro riserve finanziarie per sostenere altre parti del suo impero economico. Impiegava i carcerati – una svolta ironica data la sua esposizione postuma come truffatore – per mettere le figurine nei ​​pacchetti“.

“Nella confusione che circondò la morte in mare di Maxwell nel 1991, la Panini perse i diritti sulla nuova Premier League, permettendo invece alla Merlin – una società formata da quattro ex dipendenti Panini scontenti – di intervenire. Panini è riuscita a riprendersi quel mercato solo nella stagione 2019-20”.

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