La Faz racconta le turbolenze provocate dalla ministra Faeser ai Mondiali. I qatarini sono irritati, le aziende tedesche preoccupate
Chiamalo calcio. I Mondiali, e soprattutto le polemiche per la fascia arcobaleno in difesa dei diritti Lgbtq+, hanno provocato una crisi diplomatica tra il Qatar e la Germania. Ne scrive la Faz. Dire “ne scrive” è riduttivo. È l’apertura del quotidiano tedesco. Con la foto della ministro dell’Interno e dello Sport Nancy Faeser che ha provocato non poche turbolenze indossando la fascia arcobaleno in tribuna per la partita tra Germania e Giappone.
La Faz scrive che martedì è stato firmato un accordo tra il Qatar e la Germania per la fornitura a lungo termine di gas naturale liquefatto definita dalla Faz “materia prima molto ambita”.
Il ministro dell’Energia del Qatar Saad al-Kaabi ha elogiato le relazioni. Ha descritto l’accordo come “una dimostrazione concreta” dell'”impegno del Qatar nei confronti dei tedeschi. Abbiamo buoni rapporti con le aziende tedesche e con il governo tedesco”.
Ma – scrive la Faz:
il tono amichevole del ministro dell’Energia, che è anche un uomo d’affari, non si addice molto all’umore del Qatar.
La Faz scrive di irritazione del Qatar per le continue polemiche e critiche nei confronti del Paese che ospita il Mondiale.
La grande benevolenza e fiducia che c’è stata negli ultimi anni nei confronti della Germania, sembra essere rapidamente svanita. Le relazioni bilaterali sono in una fase delicata.
Lo stato d’animo nella capitale del Qatar è ben rappresentato da una feroce battuta che si sta diffondendo tra i qatarini: “Vediamo se i tedeschi indossano una fascia colorata al braccio quando firmano l’accordo sul gas”.
La battuta sul bracciale è anche un riferimento alla recente apparizione del ministro dell’Interno tedesco Nancy Faeser. Ha provocato danni diplomatici in Qatar, come emerge da molte conversazioni. Tra i rappresentanti delle imprese tedesche c’è preoccupazione che il cattivo clima politico possa influire sugli affari.
Prosegue la Faz:
La Faeser in tribuna con la fascia “One Love” è l’ultimo episodio di una frattura che parte da lontano.
C’era irritazione ancor prima che il ministro dell’Interno, responsabile anche dello sport, mettesse piede sul suolo qatariota. La sua visita è avvenuta in un momento in cui l’umore a Doha si stava spostando a causa delle critiche dall’estero sullo sfruttamento dei lavoratori e sulla repressione della comunità LGBTQ+.
L’emiro Tamim bin Hamad Al Thani lo ha chiarito in un discorso pochi giorni prima della prima visita di Faeser: le critiche inizialmente costruttive sono state inizialmente considerate “in buona fede”. Fino a quando il suo paese non si è trovato di fronte a una vera e propria “campagna” farcita di invenzioni e “doppi standard”.
La Faeser non è ben vista in Qatar a causa delle sue frasi sul Qatar e anche sulle garanzie per gli omosessuali ai Mondiali. Le cancellerie hanno dovuto lavorare non poco per consentire la visita che ha rischiato di essere annullata. Il mantra dei qatarini è:
tutti sono i benvenuti in Qatar, nessuno deve temere per la propria incolumità, si chiede solo di rispettare la cultura del paese ospitante.