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Armani, terzo portiere dell’Argentina: «Sui rigori abbiamo studiato e lavorato a lungo con Dibu»

A Tyc Sports: «ricordo i discorsi motivazionali di Messi. Dopo averli ascoltati, volevi andare in campo e mangiarti gli avversari»

Armani, terzo portiere dell’Argentina: «Sui rigori abbiamo studiato e lavorato a lungo con Dibu»
Argentina's goalkeeper #23 Emiliano Martinez saves a shot by Netherlands' defender #04 Virgil van Dijk in the penalty shoot-out during the Qatar 2022 World Cup quarter-final football match between The Netherlands and Argentina at Lusail Stadium, north of Doha on December 9, 2022. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Il terzo portiere dell’Argentina ai Mondiali, Franco Armani, ha rilasciato una lunga intervista a Tyc Sports dove ha ricordato la gioia della vittoria in Qatar. Armani non è mai sceso in campo durante la competizione vinta dalla sua selezione ma, a detta sua, ha aiutato Martinez nella preparazione dei calci di rigori. Queste le sue parole:

«I portieri analizzano l’avversario, gli attaccanti, le possibili sostituzioni e i rigori. Sappiamo dove tirano e poi ci siamo esercitati il ​​giorno prima della partita. I ragazzi hanno iniziato a calciare e con Gerónimo Rulli abbiamo aiutato Dibu».

E ha aggiunto: « Abbiamo formato un gruppo di lavoro molto affiatato perché avevamo fiducia l’uno nell’altro. Ognuno poteva parlare e dare la loro conoscenza. Tutto è stato studiato».

Armani sottolinea anche il ruolo che ha avuto Messi, capitano dell’Albiceleste, sia dentro che fuori dal campo. La pulce si è contraddistinta per i suoi discorsi motivazionali durante tutto il torneo:

«Messi è un leader assoluto dentro e fuori lo spogliatoio. Ricordo le parole motivazionali a proposito di un’opportunità che non arrivava tutti i giorni. Anche i pensieri per le famiglie, parole molto incoraggianti e gratificanti che riempiono fino a andare in campo e voler mangiare il rivale. La verità è che se lo meritava più di chiunque altro. Era l’unica cosa di cui aveva bisogno per mettere un ultimo sigillo alla sua carriera. Ha lasciato tutto in ogni partita. Lo vedevi e volevi abbracciarlo e congratularti con lui per la vittoria, la dedizione e il cameratismo. È una persona molto umile e aperta a tutto».

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