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Rooney e il Mondiale 2010: «Capello ci portò in Austria, in mezzo al nulla, la sera a letto con l’ossigeno»

Al Times: «Perse la sua tranquillità, era diverso. Chiamò un nutrizionista che ci chiamava alle 4 di notte. Fu un disastro»

Rooney e il Mondiale 2010: «Capello ci portò in Austria, in mezzo al nulla, la sera a letto con l’ossigeno»
Mg Torino 31/03/2015 - amichevole / Italia-Inghilterra / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Wayne Rooney

Wayne Rooney (che oggi promuove ten Hag come allenatore del Manchester United) racconta al Times i suoi Mondiali. Ci soffermiamo su quelli del 2010 con Fabio Capello ct.

«Eravamo stati bravissimi nei gironi di qualificazione, avevamo battuto la Croazia 5-1 a Wembley, e ci eravamo assicurati un posto ai Mondiali in Sud Africa. E avevamo Fabio Capello, un vincente, come manager. Allora, cos’è andato storto? Secondo me, la preparazione. Fu disastrosa. I problemi sono iniziati quando siamo andati in Austria per un ritiro di dieci giorni. Fabio ha convocato anche giocatori che sapevano che non sarebbero stati convocati. Ricordo una partitella undici contro undici: i ragazzi destinati a essere tagliati, si esibivano in entrate, slanci agonistici per dimostrare che meritavano di essere selezionati e di lasciar  fuori qualcun altro.

Rooney: «L’hotel e il campo di allenamento erano belli, ma in mezzo al nulla, e tu eri seduto nella tua camera da letto ogni notte, con una maschera di ossigeno legata al viso, presumibilmente per aiutarti ad acclimatarti all’altitudine di Rustenburg dove avremmo giocato la nostra partita di apertura contro gli Stati Uniti. Era così noioso. Siamo andati a casa, e poi siamo tornati in Austria. Era una tortura. Abbiamo pensato: “Gesù Cristo!”

«Capello improvvisamente ha cercato di cambiare tante piccole cose. Eravamo sottoposti a test per il grasso corporeo. (…) Durante la stagione, Capello aveva reclutato questo nutrizionista e lui telefonava ai ragazzi alle 4 di notte il sabato, lasciando messaggi del tipo: “Perché non rispondi?” Era strano. Quel tipo non è arrivato al Mondiale. Poi, ci sono state le sessioni di recupero il giorno dopo le partite. Normalmente hai un po’ di jogging, vai in piscina, un po’ in bicicletta o qualsiasi altra cosa — ma Capello ci sottoponeva a queste corse brutali. E poi c’era questo tizio che ti faceva sdraiare su un letto mentre ti faceva passare un asciugacapelli sul corpo. Improvvisamente, ai pasti, non si poteva avere la salsa e si doveva usare un burro diverso.

«Capello non era mai stato a un torneo come selezionatore e cambiò. L’abbiamo visto tutti. All’ultimo minuto, ha tagliato quattro o cinque giocatori che sembravano certi. C’è stata una lunga battaglia tra John Terry e l’assistente di Fabio, Franco Baldini. (…)

«Il Mondiale 2010 è stato il punto più basso della mia carriera in Nazionale.

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