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Mondiale in Qatar: giornalista fermato perché indossa maglietta Lgbtq+

Poco prima del match tra Stati Uniti e Galles. Poi un delegato Fifa gli ha chiesto scusa. Il timore è che fosse aggredito o insultato

Mondiale in Qatar: giornalista fermato perché indossa maglietta Lgbtq+
A picture of former FIFA president Joseph Blatter opening the envelope to reveal that Qatar would host the 2022 World Cup on December 2, 2010, is depicted on a giant banner in a crossroad in Doha on November 18, 2022, ahead of the Qatar 2022 World Cup football tournament. (Photo by FABRICE COFFRINI / AFP)

Le polemiche sul mondiale in Qatar aumentano giorno dopo giorno. Allo stadio Al Rayyan, le guardie di sicurezza hanno fermato un giornalista mentre provava ad entrare. L’accusa rivolta al giornalista è stata quella di indossare una maglietta Lgbtq+, per la precisione una t-shirt con al centro un pallone circondato dai colori dell’arcobaleno. Chiarissimo il riferimento all’omosessualità.

Le Parisien riporta la vicenda accaduta a Grant Wahl, giornalista freelance americano, poco prima del match tra Stati Uniti e Galles. Wahl, nel tentativo di entrare allo stadio, si è sentito dire dalle guardie «Devi cambiarti la maglietta, non è permesso».

Su Twitter è lo stesso Wahl ha raccontare l’accaduto e aggiunge anche che, poco dopo essere stato fermato, un altro agente di sicurezza gli si è avvicinato e ha provato a sequestrare il suo cellulare. Il giornalista ha raccontato si essere stato fermato per più di mezz’ora. Le guardie hanno spiegato che quella maglietta fosse proibita perché “politica”. «Puoi rendere le cose più facili, togliti la maglietta» sarebbero state le parole degli agenti.

La vicenda si è risolta con l’intervento di un delegato della Fifa che è arrivato a porgere le scuse al giornalista e ha permesso l’ingresso dello stesso all’interno dello stadio. Un altro addetto alla sicurezza avrebbe riferito a Wahl che lo avrebbero trattenuto per la sua incolumità. Il rischio era di subire possibili aggressioni dalle persone all’interno dello stadio, offese per via della maglietta.

Che l’omosessualità in Qatar sia vietata è ormai di pubblico dominio. Suonano stridenti però le rassicurazioni fatte dallo stesso presidente del comitato organizzatore sulla possibilità di sventolare bandiere arcobaleno durante le partite del Mondiale con l’episodio accaduto al giornalista americano ma soprattutto con il divieto delle fasce colorate dei giocatori.
Il tema dei diritti della comunità Lgbtq+ in questo Mondiale continua a essere al centro dell’attenzione.

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