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Il Napoli è una squadra mediaticamente invisibile

Contro l’Ajax un risultato storico per il calcio italiano. Eppure stampa e tv parlano d’altro, com’era accaduto con il mercato di questa estate

Il Napoli è una squadra mediaticamente invisibile

Sei gol contro l’Ajax nel suo stadio non avrebbero bisogno di tanti commenti per essere inquadrati come uno storico accadimento sportivo. Anche chi fosse diventato appassionato di calcio e tifoso del Napoli solo ieri ne comprenderebbe la grandiosità.

Per pura curiosità statistica, quindi, siamo andati a cercare negli archivi le vittorie larghe fuori casa in Europa del Napoli e abbiamo trovato pochissimi risultati anche solo lontanamente confrontabili con l’exploit di Amsterdam.
Il Napoli in Europa ha vinto fuori casa segnando almeno 4 gol e con almeno 3 gol di scarto solo 7 volte.

I precedenti storici

Le prime 2 risalgono al 1966, quando la squadra di Sivori e Altafini rifilò 4 gol in trasferta ai danesi dell’Odense in Coppa delle Fiere e altrettanti alla selezione Losanna/Zurigo nella Coppa delle Alpi vinta a punteggio pieno.

Per trovare un’altra goleada degli azzurri bisogna poi arrivare alla Coppa Uefa del 1992, quando Daniel Fonseca trafisse per 5 volte il Valencia. Finì 1-5 in quella che, fino a ieri, era la vittoria più larga della storia del Napoli in Europa.

Gli altri 4 precedenti sono tutti dell’era De Laurentiis. Per due volte gli azzurri guidati da Benitez segnarono 4 gol in trasferta nell’Europa League 2014/15 (Trabzonspor – Napoli 0-4 e Wolfsburg – Napoli 1-4) prima di cedere il passo al Dnipro in semifinale.

Toccò poi al Napoli di Sarri vincere 4-1 in casa del Midtjylland nell’Europa League 2015/16 e al Napoli di Spalletti, l’anno scorso, sbaragliare (ancora una volta per 4-1) i polacchi del Legia Varsavia nel loro stadio.

Tutto qui. Belle partite, avversari non certo illustri e risultati larghi ma non quanto quello portato a casa contro l’Ajax, per di più nella competizione più prestigiosa di tutte: la Champions League.

Non solo l’Ajax, anche l’Italia sottovaluta il Napoli

Viene da sorridere, anche guardando i precedenti storici, nel pensare che per due lunghissimi mesi, prima che il campo cominciasse a parlare, il Napoli era stato sottovalutato da tutti i commentatori e gli addetti ai lavori proprio in nome della mancanza di esperienza e personalità. Se l’esperienza è un dato di fatto ed è oggettivamente poca (non si contano i calciatori azzurri che stanno disputando la loro prima Champions League), la personalità va misurata in campo e questo Napoli ne ha abbastanza per rifornire l’intera Serie A.

Il Napoli ha imposto i propri ritmi e il proprio gioco in uno dei templi del calcio, ha stravinto sul piano del risultato, su quello del gioco e su quello dei duelli individuali. Kvaratskhelia, Raspadori, Kim, Olivera, Lobotka, Anguissa, Lozano e gli altri hanno fatto la figura dei veterani davanti ad un Ajax impaurito, il cui capitano (l’espertissimo 33enne Tadic, uno che ha giocato più di 100 partite in Europa, 134 presenze in Premier League e 90 in nazionale), si è fatto espellere per doppio giallo dopo essere stato mandato al manicomio per un tempo e mezzo dagli esordienti Olivera e Kvaratskhelia. I bookmaker davano più probabile la vittoria dell’Ajax che quella del Napoli ed è probabile che i lancieri abbiano sottovalutato la forza degli azzurri, ma a giudicare dalla prima pagina della Gazzetta dello Sport di oggi, non sono i soli.

Anche l’Italia non sembra ancora aver capito cos’è e dove può arrivare il Napoli 2022/23.

 

La vittoria dell’Inter (peraltro abbastanza determinata da discutibili scelte arbitrali) occupa quasi tutta la pagina della rosea, così come ieri sera ha occupato tutto o quasi il tempo dei salotti tv Sky e Mediaset nel dopopartita.

Viene spontaneo andare con la mente alle prime pagine di luglio e agosto, quando i protagonisti della Serie A sembravano essere Pogba, Lukaku e Di Maria, mentre dopo 8 giornate in testa alla classifica ci sono il Napoli di Kvaratskhelia e Kim e l’Atalanta di Lookman e Koopmeiners, con bianconeri e nerazzurri staccati rispettivamente di sette e otto punti.

Per carità, siamo ancora nel primo terzo di stagione e restano tantissime partite da disputare. Ne siamo consapevoli. Ma la testa della classifica di serie A e di Champions League, i gol segnati a valanga dovunque, la qualità e profondità della rosa e il gioco espresso dalla squadra di Spalletti sono un dato di fatto che, come tale, meriterebbe più spazio e attenzione.

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