Tra poco più di un mese la Serie A si ferma due mesi per i Mondiali del Qatar. Chi potrà avvantaggiarsi della lunghissima e inusuale sosta?
Mentre ci godiamo un Napoli stratosferico, primo in Campionato e Champions League, gol segnati a grappoli e addirittura da 15 giocatori, ci avviciniamo alla pausa per il Mondiale in Qatar e non possiamo non chiederci quale sarà l’impatto di questa inusuale sosta sugli azzurri e sulla Serie A in generale.
Tra poco più di un mese, infatti, il campionato si fermerà a lungo. Dopo la partita casalinga con l’Udinese, il 12 novembre, il Napoli tornerà in campo direttamente a gennaio 2023, precisamente il 4, a San Siro contro l’Inter.
Il modo in cui verrà gestita la sosta e la forma fisica dei giocatori che saranno stati impegnati in Qatar rischia di essere determinante per il prosieguo della stagione e, quindi, per l’assegnazione dello scudetto.
Se guardiamo al rendimento dell’anno scorso, c’è di che rallegrarsi. Il Napoli, partito lancia in resta anche nel 2021, delle 8 partite giocate tra novembre e dicembre riuscì a vincerne solo due (in casa con la Lazio e in trasferta con il Milan), due furono anche i pareggi (Verona in casa e Sassuolo fuori) e ben quattro le sconfitte (addirittura 3 in casa contro Atalanta, Empoli e Spezia e una in trasferta contro l’Inter). Sicuramente fu il periodo peggiore per la squadra di Spalletti che, nonostante un buon girone di ritorno, si giocò proprio in autunno le proprie chance di raggiungere il titolo. Il Milan nello stesso periodo inanellò 3 vittorie, 3 sconfitte e due pareggi, mentre l’Inter, che era partita peggio delle altre due, infilò una serie di sette vittorie consecutive dopo aver pareggiato nel derby.
Sia che le cause del vistoso calo fossero da ricercare nella preparazione atletica, nella scarsa concentrazione o negli infortuni, saltare a piè pari il periodo nero dello scorso anno non può che essere un sollievo per gli azzurri.
Il calendario del 2023
Dopo i mondiali, quindi, il campionato riprenderà e resteranno da giocare ben 23 giornate tra il 4 gennaio e il 4 giugno. 23 partite alle quali si aggiungeranno gli impegni in Champions League e Coppa Italia e se il Napoli dovesse andare avanti, come ci auguriamo, in entrambe le competizioni, potrebbe ritrovarsi a giocare una trentina di partite in 5 mesi, con buona pace della settimana tipo e con pochissime possibilità di tirare il fiato.
Non tutti i giocatori, però, affronteranno il nuovo anno nelle stesse condizioni. Ci sarà una differenza enorme tra chi sarà rimasto a Castelvolturno per, immaginiamo, una nuova preparazione e qualche amichevole e chi sarà volato in Qatar per giocare il Mondiale con la propria nazionale.
Gli Azzurri al Mondiale del Qatar
Al momento sono cinque gli Azzurri certi o quasi di partecipare al Mondiale: Kim, Olivera, Anguissa, Zielinski e Lozano. Qualche speranza nella convocazione la nutre Mario Rui, mentre meno probabile sembra la possibilità che Simeone si aggreghi a Messi & soci, visto che manca dalla nazionale dal 2018. Cinque non sono tanti, ma si tratta di tutti (tranne Olivera) tasselli fondamentali del Napoli, quasi sempre titolari (del primo o del secondo tempo, come dice Spalletti). Se andiamo con la mente alla Coppa d’Africa giocata l’anno scorso e allo stato di forma che mostrarono al ritorno Koulibaly e Anguissa un po’ di preoccupazioni affiorano.
Milan, Inter e le altre
Se Spalletti si troverà a far fronte a questa incognita, però, grattacapi ben più impegnativi aspettano Pioli e Inzaghi. Il Milan, infatti, vedrà impegnati ai mondiali Giroud, Maignan e Theo Hernandez (Francia), De Ketelaere e Saelemaekers (Belgio), Kjær (Danimarca), Tomori (Inghilterra), Leão (Portogallo), Ballo-Touré (Senegal) e Dest (Stati Uniti). 10 giocatori di cui 7 imprescindibili, compresa la stella Leao.
Stessa situazione per Simone Inzaghi, visto che saranno 8 i nerazzurri a volare in Qatar: Gosens (Germania), Lukaku (Belgio), Brozovic (Croazia), Dumfries e De Vrij (Olanda), Onana (Camerun), Lautaro Martinez e Correa (Argentina), con l’aggravante, rispetto alle altre, di avere impegnato al mondiale l’intero fronte d’attacco, metà della difesa titolare, il fondamentale Brozovic e Onana che ha appena scavalcato Handanovic nelle gerarchie in porta.
Delle altre che sono nel gruppetto di testa della Serie A, la più penalizzata sarà l’Atalanta con 6 partenti: Maehle (Danimarca), Pasalic (Croazia), Hateboer, Koopmeiners e De Roon (Olanda) e Musso (Argentina); segue la Roma, con 5: Abraham (Inghilterra), Dybala (Argentina), Viña (Uruguay), Rui Patricio (Portogallo) e Zalewski (Polonia), mentre Lazio e Udinese avranno quasi tutto l’organico al completo, visto che a Sarri mancheranno Milinkovic Savic (Serbia) e Vecino (Uruguay) mentre Sottil dovrà aspettare soltanto il ritorno di Nehuen Perez (Argentina).
Povero Allegri: 11 bianconeri al Mondiale in Qatar
Come se non bastassero il terribile inizio di stagione che ha letteralmente travolto la Juventus e la gragnuola di infortuni che tormenta Allegri, ci si metterà anche il mondiale a complicare il lavoro di Acciughina. Saranno infatti ben 11 i bianconeri impegnati con le nazionali in Qatar: Alex Sandro, Bremer e Danilo (Brasile), Rabiot (Francia), Vlahovic e Kostic (Serbia), Di Maria e Paredes (Argentina), Szczęsny e Milik (Polonia) e McKennie (USA). Praticamente tutto l’11 titolare juventino, tranne Bonucci e Locatelli. I maligni diranno che magari potrebbero approfittare di questi due mesi lontani dalla Continassa per imparare qualche schema, ma noi non siamo tra quelli.