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Mourinho: «Alla squadra ho detto che ho avuto vergogna di essere il loro allenatore»

A Dazn: «L’abbraccio con Allegri? Gli stavo dicendo che abbiamo avuto un culo della Madonna nel primo tempo e poi nel secondo abbiamo fatto qualcosa in più»

Mourinho: «Alla squadra ho detto che ho avuto vergogna di essere il loro allenatore»
Mg Tirana (Albania) 25/05/2022 - finale Conference League / Roma-Feyenoord / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

L’allenatore della Roma, José Mourinho, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn al termine del match contro la Juventus allo Stadium.

Cosa ha detto ad Allegri quando vi siete abbracciati andando negli spogliatoi?

«Abbiamo avuto un culo della Madonna nel primo tempo e poi nel secondo abbiamo fatto qualcosa in più. Alla squadra ho detto che ho avuto vergogna di essere il loro allenatore. Non voglio parlare di tattica, cambi, moduli, parlo di atteggiamento, non si può arrivare qui con questo atteggiamento. Abbiamo avuto una fortuna incredibile ad arrivare sull’1-0 alla fine del primo tempo, nel secondo siamo entrati in modo completamente diverso. Ho poche possibilità di scelta, Max ha fatto tanti cambi nonostante i suoi problemi, per noi era un po’ difficile, ma abbiamo avuto un atteggiamento completamente diverso. Non voglio dire che il risultato è meritato perché sarebbe dare alla squadra un valore che non abbiamo avuto. Il primo tempo è stato proprio brutto».

La difesa è più serena quando subisce un’azione da gol, non trova?

«Vero, per me è stata dura togliere Mancini, per me i miei tre difensori sono stati vittima di un gioco orribile sui quinti e sui due giocatori di centrocampo. Del secondo tempo sono molto contento, qui giocare non è facile, soprattutto quando loro sono in vantaggio, ma noi abbiamo fatto molto bene. E’ un punto molto importante per noi. Possiamo fare molto meglio. Zaniolo in questo tipo di partite è poderoso, ha forza fisica, ci è mancato tanto, ma mancano tre settimane a ritrovarlo. Vediamo se domani arriva qualcuno che può aiutarci di più e aiutare Abraham che ha parlato tanto con voi ma ha giocato pochissimo».

Bisogna tirare fuori la personalità in uno scontro diretto come questo?

«Sono d’accordo, per questo ho cercato di essere il più onesto possibile con voi e con chi ci ascolta. Potevo venire da voi a dire che siamo stati dei fenomeni nel secondo tempo, ma non sarei io. Dobbiamo crescere e sperare che arrivi qualcuno di forte per noi, perché la panchina è importante per noi. Voglio anche dire che l’arbitro per me ha fatto una partita straordinaria, questa è stata la sensazione che ho avuto dal campo».

Abraham ha esultato alla fine.

«A me piace che il giocatore festeggi e sia emozionale e abbia il senso della difficoltà. Tutti sappiamo che il primo tempo non è stato da noi, magari esultava perché sapeva che era importante per noi e sperava che io arrivassi più tranquillo nello spogliatoio».

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