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De Laurentiis: «Non ho mai pensato di sostituire Spalletti. Insigne? L’ho trattato come un padre»

A Sky: «A inizio anno abbiamo puntato il ritorno in Champions, nessuno ha parlato di Coppa Italia, Europa League o scudetto»

De Laurentiis: «Non ho mai pensato di sostituire Spalletti. Insigne? L’ho trattato come un padre»
Db Dimaro (Tn) 24/07/2019 - amichevole / Napoli-Cremonese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Oggi è il giorno di Aurelio De Laurentiis. Non solo l’intervista rilasciata a Carlo Alvino, che andrà in onda stasera in versione integrale su Radio Kiss Kiss Napoli ma di cui l’emittente ufficiale del club ha già fornito alcune anticipazoni in giornata. Il patron del Napoli ha parlato anche ai microfoni di Sky Sport. Innanzitutto di Mertens e del suo rinnovo.

«Uno che viene da fuori come Dries, e che vive a Posillipo, dove tu respiri la storia da ogni pietra, dove guardi Capri e il Vesuvio dalla sua terrazza, ma dove vuole andare? A me fanno ridere. Ha pure chiamato il figlio Ciro. Più di questo… Poi ora gliel’ho detto: ‘Ciro, che dobbiamo fa’? Vuoi stare a Napoli?’ La palla in mano ce l’ha lui, ora se la deve gestire. Gli ho chiesto quando avrebbe voluto poi rivedermi, per riparlarne. Lui mi ha detto, con il sorriso che lo contraddistingue: “Presidè, ce verimm’».

Il presidente ha ricordato che l’obiettivo stagionale era la Champions, e nient’altro.

«Da questa chiacchierata cordiale e rispettosa credo sia venuta fuori una mano tesa da parte di tutti: servono 4 punti in quattro giornate, anche se sarebbe meglio vincerle tutte. Ma a inizio anno abbiamo puntato il ritorno in Champions, nessuno ha parlato di Coppa Italia, Europa League o scudetto. Siamo fuori di 220 milioni di euro e un monte ingaggi altissimo».

Su Spalletti:

«Spalletti ha tre anni di contratto, non ho mai pensato alla sua sostituzione. Ho scelto di venire a Castel Volturno dopo otto mesi di silenzio, ma con Spalletti ci sentivamo ogni giorno. Ieri ho voluto fare un’ora di conversazione e verifica con Spalletti, lo staff tecnico e quello medico. Finiti i ritiri estivi eravamo la Ferrari più veloce del mondo, poi non è possibile avere tutte queste sconfitte al Maradona. Uno può pensare che Diego si sia arrabbiato per aver scomodato il suo nome».

Sull’addio di Insigne:

«Mi dispiace che Insigne vada via. Ieri sera ci siamo sorrisi e l’ho trattato come un padre. Lui resterà sempre nella storia del Napoli. Il Sassuolo è una bottega cara, il Napoli deve ricominciare a trovare gioielli, come abbiamo fatto con Benitez che non smetterò mai di ringraziare. Koulibaly capitano? Koulibaly è Koulibaly. Kvaratskhelia vedremo come chiamarlo, potremmo chiamarlo Zizì, non è male. L’anno prossimo? Sarà un momento complicato, c’è anche la guerra e non sappiamo cosa accadrà. Sono preoccupato per tutte le partite volute da Uefa e Fifa, non pensano ai tifosi».

 

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