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Gerry Scotti: «Dai social ho tolto i commenti, se volete scrivere brutte cose andate nei cessi dell’autogrill»

A Repubblica: «Prima di candidarsi la prima volta, Berlusconi mi chiese se io al posto suo lo avrei fatto. Dissi di no. Il giorno dopo annunciò l’ingresso in politica»

Gerry Scotti: «Dai social ho tolto i commenti, se volete scrivere brutte cose andate nei cessi dell’autogrill»

Repubblica intervista Gerry Scotti. Da stasera torna a condurre Striscia la notizia su Canale 5, insieme a Francesca
Manzini. Gli chiedono se sente Silvio Berlusconi.

«Quest’anno mi ha chiamato il giorno di Natale, a mezzogiorno. Abbiamo parlato di televisione, del Milan, chiede sempre: “Cosa ne pensi?”. È un uomo curioso».

E racconta un aneddoto:

«Quando si voleva candidare la prima volta, mi chiama la mitica segretaria Marinella: “Il presidente ti vorrebbe parlare”. Vado ad Arcore, risottino, lui in tuta blu di cachemire. Mi fa:” Tu che sei stato deputato, se fossi me ti candideresti?”. Gli dico: “No, non lo fare”. Il giorno dopo l’annuncio: Silvio Berlusconi entra in politica».

Che rapporto ha Scotti con la politica?

«Dalla delusione non ho più partecipato neanche alle assemblee condominiali. Speravo che con la seconda Repubblica la nausea mi passasse, di individuare qualcuno. Non passa».

Sulla resistenza della tv generalista:

«Si cibano di noi, continuiamo a essere il granaio della tv di tutto il mondo. Ci hanno minacciato: “Internet vi ucciderà”. Ci siamo perché facciamo bene il nostro lavoro. Io che sono stato solo alla tv commerciale ho un piccolo vanto: faccio parte di quelli che non hanno mai chiesto un euro di canone».

Su Maria De Filippi, con cui lavora da anni:

«È molto affettuosa, mi chiede consigli ma sono io che ho qualcosa da imparare da lei: il dono della sintesi, il levarsi la ridondanza. Maria a C’è posta per te inizia dicendo “buonasera” e già racconta la storia».

Sui social:

«Metto una foto al mese e ho quasi un milione di follower, non ne abuso. Sono un’arma a doppio taglio. Ho tolto i commenti, se volete scrivere brutte cose andate nei cessi dell’autogrill. Non frequento i bagni delle donne, in quelli degli uomini trovo sempre scritto: “Giovanni è uno stro…”. Per me l’insulto si ferma a questa forma goliardica. Usiamo i social per le cose buone».

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