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«Il 94% dei ricoverati al Cotugno sono non vaccinati. Abbiamo trentenni intubati in terapia intensiva»

Il direttore Di Mauro a Repubblica Napoli. «C’è chi si dispera per non aver fatto il vaccino. In subintensiva c’è un diciassettenne No Vax con una polmonite conclamata»

«Il 94% dei ricoverati al Cotugno sono non vaccinati. Abbiamo trentenni intubati in terapia intensiva»

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli, Maurizio Di Mauro, parla a Repubblica Napoli dell’aumento dei casi di Covid in Campania, con annesso aumento dei ricoveri. In ospedale, dice, ci finiscono soprattutto i non vaccinati.

«Stiamo registrando un dato allarmante: ormai oltre il 93-94 per cento dei ricoverati sono persone non vaccinate. Anche giovani. Abbiamo trentenni intubati in terapia intensiva. Proprio ora abbiamo ricoverato in subintensiva un diciassettenne No Vax con una polmonite conclamata. Tutto questo fa rabbia».

Ci sono anche vaccinati con doppia dose, ma sono casi particolari e non finiscono in terapia intensiva.

«I vaccinati anche con doppia dose ricoverati sono soggetti di una certa età, che hanno comorbilità e, in ogni caso, sviluppano una patologia che non ha bisogno della terapia intensiva».

Sulla situazione posti letto:

«Al Cotugno abbiamo 110 posti letto Covid e c’è ancora disponibilità ma stiamo registrando un incremento del contagio, inutile nasconderlo. Si è abbassata la guardia e sono convinto che si debba continuare a indossare la mascherina».

Di racconta la preoccupazione dei ricoverati. E il loro pentimento per non essersi sottoposti al vaccino.

«C’erano persone disperate per non aver fatto il vaccino. Molti hanno spiegato di non averlo fatto per tutto quello che si è sviluppato dal punto di vista della comunicazione. Si è detto che il vaccino fa male e loro hanno avuto paura».

E continua:

«Quello che fa rabbia è vedere persone che non avrebbero alcuna giustificazione per non farlo. È impossibile arrivare in ospedale in una condizione di malattia in stato avanzato. Molti tendono anche a rimanere a casa, non chiamano neanche il medico di medicina generale. Arrivano in ospedale solo quando subentra l’insufficienza respiratoria, così ci troviamo davanti a soggetti giovani con una polmonite conclamata».

 

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