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La Fifa minaccia Premier e Liga: “Chi non va in nazionale non può giocare nemmeno per i club”

La decisione di non liberare i giocatori per le partite in Paesi a rischio Covid è diventata una battaglia politica. La Fifa pronta alle maniere forti

La Fifa minaccia Premier e Liga: “Chi non va in nazionale non può giocare nemmeno per i club”
Liverpool (Inghilterra) 11/12/2018 - Champions League / Liverpool-Napoli / foto Imago/Image Sport nella foto: Mohamed Salah

Se non possono giocare in nazionale allora non possono giocare nemmeno nei club. E’ la presa di posizione che potrebbe prendere la Fifa se deciderà di far scoppiare un bubbone che in realtà è già scoppiato: la Premier, e subito dopo di fatto anche la Liga, ha deciso all’unanimità di non liberare i giocatori convocati dalle nazionali dei Paesi delle zone rosse. Si tratta di sessanta calciatori di 19 club, che appartengono a 26 Paesi. I giocatori della Liga interessati sono 25, di 13 club differenti, con Ecuador e Venezuela che non hanno ancora diramato le convocazioni.

La decisione arriva, tra l’altro, in seguito alla scelta molto criticata di aggiungere delle date in più per le qualificazioni Mondiali fregandosene del parere contrario di club e leghe nazionali. Il New York Times ha sottolineato l’atteggiamento dittatoriale della Fifa, in questo come in altri casi.

I club della Premier League e della Liga (per ora, Serie A e Ligue 1 non hanno preso posizione) rischiano di non poter comunque schierare le loro stelle, per rappresaglia della Fifa stessa.

Viaggiare verso i Paesi della lista rossa del Regno Unito comporterebbe una quarantena per 10 giorni al rientro e quindi i giocatori salterebbero due turni di Premier League, una partita europea e il terzo turno di Coppa Carabao. Liverpool e Manchester City avevano già chiarito che avrebbero impedito a Salah e ai colleghi brasiliani di rispondere alle convocazioni. La posizione è stata supportata dal resto della Lega.

La Fifa stessa, scrivono in Inghilterra, sta facendo pressioni sul governo inglese affinché conceda una deroga ai giocatori, e sta trattando con i club, le federazioni nazionali e gli altri governi. Se le trattative non dovessero andare a buon fine potrebbe vietare ai giocatori di scendere in campo per i club che li pagano fino a cinque giorni dopo la fine della pausa per le nazionali.

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