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I gol fuori casa non esistono più: l’Uefa abolisce il fattore campo nelle coppe

E’ un fatto epocale: già da agosto a parità di gol si andrà ai supplementari e poi eventualmente ai rigori

I gol fuori casa non esistono più: l’Uefa abolisce il fattore campo nelle coppe
foto Hermann

Il fattore campo non esiste più. I gol fuori casa varranno quanto quelli in casa. Già dalle coppe europee che partono a settembre. Una vera rivoluzione, un fatto epocale. L’ha deciso il Comitato Esecutivo della Uefa che oggi ha approvato la rimozione della cosiddetta regola dei gol in trasferta da tutte le competizioni Uefa per club (uomini, donne e giovanili) a partire dalle fasi di qualificazioni delle prossime competizioni.

“Con la decisione di eliminare questa regola – si legge nel comunicato – i pareggi in cui le due squadre segnano lo stesso numero di gol nelle due partite non verranno decisi in base al numero di gol segnati in trasferta, ma alla fine della gara di ritorno si giocheranno due tempi supplementari di 15 minuti. E nel caso in cui le squadre segnino lo stesso numero di gol o nessun gol durante questo tempo supplementare, si andrà ai calci di rigore“.

Ma non solo:

“Poiché i gol in trasferta non avrebbero più un peso aggiuntivo per decidere un pareggio, verrebbero rimossi anche dai criteri utilizzati per determinare la classifica quando due o più squadre sono a parità di punti nella fase a gironi, ovvero i criteri applicati alle partite giocate dal squadre in questione”

Commentando l’abolizione della regola, il presidente della Uefa Aleksander Čeferin ha dichiarato:

“La regola dei gol in trasferta è stata una parte intrinseca delle competizioni Uefa da quando è stata introdotta nel 1965. Tuttavia, la questione della sua abolizione è stata dibattuta in vari incontri Uefa negli ultimi anni. Sebbene non ci sia stata unanimità di opinioni, molti allenatori, tifosi e altri attori del calcio hanno messo in dubbio la sua correttezza e hanno espresso la preferenza per l’abolizione della regola”.

L’impatto della regola ora va contro il suo scopo originale in quanto, di fatto, ora dissuade le squadre di casa – specialmente nell’andata – dall’attaccare, perché temono di subire un gol che darebbe agli avversari un vantaggio cruciale . Si critica anche l’ingiustizia, soprattutto nei tempi supplementari, di obbligare la squadra di casa a segnare due volte quando la squadra in trasferta ha segnato“.

“È giusto dire che il vantaggio in casa oggi non è più così significativo come una volta”, ha concluso il presidente Uefa. “Prendendo in considerazione la coerenza in tutta Europa in termini di stili di gioco e molti fattori diversi che hanno portato a un calo del vantaggio casalingo, il Comitato Esecutivo Uefa ha preso la decisione corretta”.

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