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Quel filo che lega Vojak e Mertens

Nel 1934 l’ultimo 5-2 in casa, contro il Torino, grazie a Vojak che da ieri sera non è più il bomber all time in Serie A del Napoli

Quel filo che lega Vojak e Mertens

La storia non sceglie, lei dispone. Si dimentica poi ritorna e riparte, risale, cambia i tempi ma detiene lo scettro e riappare. Chi ha detto fino ad ieri che è solo business, è follia. Il pallone è altro.

Il Napoli non vinceva una partita cinque a due in casa da ottantasette anni. Napoli-Torino. Era il 1934, a segno andò per due volte Vojak che il fascismo trasformò in Vogliani, ma questa è un’altra storia. Si, proprio lui che fino a ieri, al ventesimo del secondo tempo, era il bomber all time della storia azzurra in Serie A, è stato raggiunto da un belga cui hanno cambiato il nome in Ciro ma stavolta la scelta è stata di cuore e non di dolore.

La storia si è ricompattata ed è ripartita e da queste parti si manifesta spesso nel giorno ventiduesimo del mese di aprile, il mese che, secondo alcuni, i greci dedicarono ad Afrodite la dea della bellezza e dell’amore mentre secondo altri deriva dal latino aperire, ossia aprire poiché si schiudono piante e fiori. E i fori di Lorenzo, pregevole mercante di stoffa sulla via della seta perduta del calcio italico, spargono colori un tempo dimenticati.

Il ventidue di aprile Kalidou ci spalancò il trionfo e ci fece rabbrividire e sempre quel giorno a Bologna mettevamo le mani sul secondo scudetto nel 1990 . La storia non sceglie, lei dispone e quando apre il file pallonaro, da alchimista sublime mischia pozioni che hanno a che fare con il comune senso di appartenenza ad un mondo che, non lo puoi spiegare, lo puoi solo assorbire. La storia non sceglie, impone e non a caso ha voluto che ci restasse per sempre come un marchio perenne, la sigla D.M.
Similitudini da brividi.

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