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De Luca risponde a Draghi: «Con che coscienza danno alla Campania 210.000 vaccini in meno?»

Il governatore lamenta le forniture scadenti: “siamo al 22% rispetto alla popolazione, ultimi in Italia”. Ma rilancia l’idea delle isole Covid-free

De Luca risponde a Draghi: «Con che coscienza danno alla Campania 210.000 vaccini in meno?»

“Su AstraZeneca siamo stati capaci di creare una confusione, a cominciare dalla comunicazione demenziale. Tipo “è un vaccino che garantisce benefici superiori ai rischi”, e ci mancherebbe altro! Dobbiamo mantenere i nervi saldi. In Campania non è successo niente, in ogni fascia di età. L’orientamento è di destinare AstraZeneca per prudenza agli ultra-60enni. Ma senza angoscia. Andiamo avanti, senza farci condizionare la vita da timori che non hanno fondamento scientifico. Abbiamo superato la soglia di un milione di dosi di vaccini“.

Così il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in diretta su Facebook, che poi risponde a Draghi:

“Non abbiamo avuto problemi di particolare scorrettezza, di scavalchi di categorie… E tuttavia ancora oggi abbiamo ricevuto la dose più bassa di vaccini in percentuale alla sua popolazione, il 22%. Siamo ultimi in Italia. Ho ascoltato il grido di indignazione di Draghi, rispetto a qualche 30enne che scavalca l’ultra-settantenne. Io dico a mia volta a lui: con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani 210.000 dosi di vaccino? Con quale coscienza si può accettare che in Italia sia calpestato l’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza tra tutti i cittadini italiani. La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata”.

“La Baviera fa il contratto per la fornitura di vaccini Pfizer. Con quale coscienza tolleriamo che l’Aifa continui a dormire anziché valutare Sputnik in poche settimane?”

De Luca, dopo aver lamentato la scarsezza delle forniture, torna però a difendere l‘idea delle isole Covid-free:

“Nelle isole abbiamo una popolazione limitata ma possiamo avere una ricaduta economica straordinaria per tutta Italia se riusciamo a comunicare al mondo intero che abbiamo dei luoghi liberi dal Covid. La Grecia lo sta facendo, la Spagna lo sta facendo. La necessità di anticipare i tempi è data dal fatto che il turismo prevede prenotazioni anticipate mesi prima. E’ stata presa per buona dal governo. Meglio tardi che mai”.

Dobbiamo procedere per categorie economiche e non per fasce d’età. I lavoratori del pubblico a contatto con la gente, come i trasporti. Quando li avremo a disposizione faremo i vaccini anche sui luoghi di lavoro. Dobbiamo entrare in un’altra fase: garantire la salute come priorità assoluta, ma anche il lavoro e dare il pane alle famiglie”.

“Vogliamo completare l’immunizzazione di Napoli entro giugno-luglio. Fare in modo che Napoli sia la prima tra le grandi città europee ad essere immunizzata”.

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