ilNapolista

Simeone: «Essere figlio d’arte non è facile. A scuola tutti volevano essere miei amici per interesse» (VIDEO)

Ai canali social del club: «Nella mia vita non ho avuto tantissimi amici perché ho saputo riconoscere chi voleva il mio bene e chi i propri interessi»

Simeone: «Essere figlio d’arte non è facile. A scuola tutti volevano essere miei amici per interesse» (VIDEO)
Db Napoli 21/02/2024 - Champions League / Napoli-Barcellona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giovanni Simeone

Simeone: «Essere figlio d’arte non è facile. A scuola tutti volevano essere miei amici per interesse» (VIDEO)

È uscito un nuovo episodio di “Drive&Talk” il format del Napoli dove i giocatori vengono intervistati mentre guidano. L’intervistato di oggi è Giovanni Simeone.

L’attaccante del Napoli ha raccontato di quanto sia difficile essere figlio d’arte.

«Non solo nell’ambito del calcio, dove ti guardano e pensano “giochi a calcio perché sei figlio di”, ma anche a scuola. Non avevo tanti amici, tutti mi volevano essere amici per interesse, dicevano che avevo i soldi. Nella mia vita non ho avuto tantissimi amici perché ho saputo riconoscere chi voleva il mio bene e chi i propri interessi. C’è stato un momento in cui mamma mi aveva visto molto triste in Argentina. Era un sabato soleggiato e io ero a casa, mi disse che dovevo uscire di più, provare a fare amicizia. Non è facile essere figlio di una persona importante, perché ti guardano in maniera diversa».

Il resto dell’intervista a Simeone

Mi spieghi il rito del “Mate” (ndr è una bevanda argentina)?

«All’inizio non ti piace, quando sei piccolo te lo fanno assaggiare e non ti piace perché è amaro. È diffuso anche in Uruguay».

Ci sono tradizioni legate al mate?

«Tante persone posso metterci la menta, alcuni con zucchero, ognuno lo fa come vuolr, non c’è un modo particolare. È un momento per stare insieme con la famiglia come per voi è andare a prendere il caffè».

Sei un po’ nerd?

«I nerd forse sono le persone studiose, io non studio, ma sono curioso. Mi piace un po’ tutto. A volte prendo in giro papà perché quando siamo a tavola con persone che non parlano di calcio lui sta in silenzio, mentre io posso parlare di tutto. Mi puoi parlare di cinema, posso parlare di videogiochi con i bambini. L’altro giorno c’era il figlio di Mario, che stava giocando al game boy e gli ho spiegato un paio di trucchi. Mi piace aiutare, parlare un po’ di tutto. Mi piace il mare, sto studiando per fare la patente nautica».

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata