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La Loren: «Lavorare con mio figlio è bellissimo» Edoardo: «Chiamo mamma ogni mattina mentre vado in ufficio»

Sophia e il figlio raccontano a Gente il loro rapporto, nella vita e sul set, dopo aver lavorato insieme a “La vita davanti a sé”

La Loren: «Lavorare con mio figlio è bellissimo» Edoardo: «Chiamo mamma ogni mattina mentre vado in ufficio»

Sophia Loren, tornata a recitare dopo tanti anni di assenza, insieme con il figlio Edoardo con cui ha recentemente lavorato a “La vita davanti a sé”, film in onda su Netflix, si è raccontata, in coppia col figlio a Gente

L’attrice che con questo film ha vinto il premio come migliore attrice al Festival Capri Hollywood, ha spiegato com’è stato tornare sul set, dopo vari anni di lontananza

«Mi avvicino a ogni ruolo, a ogni personaggio con una certa dose di ansia. Anche in questo caso è stato lo stesso. Ma nel momento in cui entro in scena l’ansia di trasforma in adrenalina. È una magia!»

La parte più bella però è stata sicuramente poter lavorare con suo figlio Edoardo e poter passare del tempo insieme

«Lavorare con mio figlio è sempre una gioia, perché mi conosce molto bene. A volte mi basta una sua parola o un suo sguardo per capire esattamente cosa vuole da me in una scena. Come regista pretende sempre che io raggiunga la parte più autentica di me stessa sul set. Questo mi piace moltissimo»

È proprio Edoardo ha spiegare il rapporto speciale che li lega e che si riversa anche nel lavoro

«Lavorare insieme è un prolungamento della nostra vita privata. Usiamo la sintonia che hanno una madre e un figlio, il legame profondo che ci unisce per realizzare ogni scena nel modo più autentico e sincero possibile. La cosa importante è che sia nella vita che nel lavoro siamo attratti dalle stesse storie e abbiamo gli stessi obiettivi. Quando giriamo un film siamo entrambi totalmente al servizio della storia e non lasciamo che niente si metta in mezzo»

Un legame che resiste nonostante la lontananza, dal momento che Edoardo vive a Los Angeles con la famiglia mentre la Loren a Ginevra, ed è alimentato da un piccolo rito, come lo chiama il figlio

«Chiamo mia madre ogni giorno. Lasciati i miei figli a scuola, le telefono lungo il tragitto mentre vado in ufficio. Parliamo almeno mezz’ora. Questo ci tiene uniti»

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