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Il Napoli senza Callejon

Dopo sette anni, gli azzurri stanno per perdere una certezza. Le alternative interne – da Politano a Lozano a Elams – lasciano dubbi. Resta l’opzione mercato

Il Napoli senza Callejon

Il futuro è senz’altro più certo del presente. Il sistema calcio e le autorità del paese continuano a divincolarsi tra protocolli e conti da far quadrare per concludere la stagione attuale, ma del tutto certa può dirsi soltanto quella che terminerà nel 2021. Quando, per intenderci, sarà stato escogitato un piano preciso per far convivere tutte le esigenze. Per questo non è fuori luogo guardare più avanti, così da essere pronti nel momento in cui lo svolgimento dei calendari avrà ripreso il solito ritmo. Il Napoli, per politica societaria, ha sempre anticipato i tempi. Ha bloccato tanti giovani e acquistato calciatori che entreranno a far parte della rosa soltanto nei prossimi mesi. Un ricambio che poco tempo fa sembrava dover coinvolgere anche quei giocatori simbolo di continuità dei vari cicli, che al pari degli allenatori che si sono susseguiti hanno saputo evolversi. Su tutti Dries Mertens, che si è riscoperto un efficace prima punta e ha saputo ottenere un imminente rinnovo di contratto. Discorso differente invece per José Callejon, i cui giorni in azzurro sembrano giunti al termine. Da nessuna delle due parti è emersa una chiara volontà di proseguire insieme e nel silenzio che dopotutto l’ha distinto sta per salutare la città che per sette anni ne ha apprezzato, tra le altre cose, la serietà.

Così, per la prima volta, Giuntoli dovrà studiare di concerto con Gattuso come ovviare alla mancanza dello spagnolo in quel ruolo. L’opzione più accreditata è che Politano eredi la titolarità, cambiando però l’interpretazione tecnica e tattica, per le diverse caratteristiche. A partire dalla tendenza ad accentrarsi per calciare da fuori area, un aspetto che ad esempio non è mai appartenuto al gioco di Callejon. Tuttavia, nonostante sia stato fortemente voluto da De Laurentiis, le sue prime apparizioni col Napoli non hanno rapito particolarmente l’attenzione. Per questo motivo, la sua posizione nell’undici di partenza non può dirsi così solida.

D’altronde, l’allenatore probabilmente aveva colto la necessità di qualche soluzione alternativa, almeno temporaneamente. Stante la difficoltà di Lozano nell’integrarsi tra Ancelotti e Gattuso, quest’ultimo ha optato con successo per Elmas finto esterno d’attacco. Il macedone è un centrocampista, per attitudine spesso si inserisce e tenta la giocata, talvolta sfrontata ed esuberante ma sensata. L’atletismo gli permette di spaziare a lungo e bene tra la fascia e il centro del campo, favorendo il movimento dei compagni con i suoi. Per quanto visto finora, l’evoluzione di Elmas è probabilmente uno degli scenari più intriganti che riguarda il prossimo Napoli, eppure le incertezze dovute alla giovane età non mancano.

Ragionando sulle risorse già presenti in rosa, resta un’ipotesi residuale, cioè riportare Mertens sull’esterno. Una scelta che però limita il potenziale offensivo dimostrato dal belga negli ultimi anni e che potrebbe rivelarsi una pericolosa incognita. Al tempo stesso, il Napoli si trova al momento a gestire tre punte centrali. Petagna è stato rassicurato dal club che non sarà usato come pedina di scambio, Mertens sta per firmare un nuovo accordo, Milik dunque è l’unico che potrebbe dare equilibrio al reparto con la sua cessione, che però non è stata ancora decisa. Chissà che allora parte del tesoretto che il club potrà reinvestire dopo aver concluso 2-3 cessioni importanti, non possa essere in parte utilizzato per un esterno d’attacco. Qualche nome s’è già detto: dal meno recente Boga agli ultimi Everton Soares e Azmoun. Un rebus che presto avrà la sua risoluzione.

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