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Coronavirus, parte la sperimentazione della “cura del vino”

Per reclutare un numero sufficiente di pazienti Covid positivi, che ormai scarseggiano, il trial clinico è stato inviato all’ospedale di Bergamo

Coronavirus, parte la sperimentazione della “cura del vino”
Dopo la sperimentazione con il plasma iperimmune parte a Napoli anche quella del Taurisolo. Si tratta di una miscela di polifenoli estratti dalle vinacce rosse di Aglianico (ma anche di Taurasi) rinomati vitigni campani, già  brevettata con il nome di Fluxovas ed utilizzata per la tubercolosi.

La sperimentazione parte da un recente studio pubblicato su Nature da Guangdi Li ed Erik De Clercq. Il Mattino riporta le dichiarazioni a riguardo del direttore del dipartimento di Pneumologia del Monaldi, Alessandro Sanduzzi Zamparelli,

«Su 7 pazienti con Tbc trattati presso il mio dipartimento con il Taurisolo avverte il clinico quattro sono andati molto bene e altri tre, tutti fumatori, non hanno invece risposto bene. Evidentemente il fumo di tabacco inattiva o neutralizza gli effetti antiossidanti della molecola. Ora conclude si tratta di reclutare un numero sufficiente di pazienti Covid positivi che ormai scarseggiano e per questo ho inviato il trial clinico all’ospedale di Bergamo dove ci sono ancora molti ricoverati e dove sarebbero interessati a dare seguito alla sperimentazione»

Anche l’Aifa, che in un primo momento aveva negato il via libera, ha poi chiarito che i nutraceutici, come il Taurisolo, non necessitano di autorizzazione al contrario dei farmaci

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