L’allenatore: non siete compatti, non avete mentalità vincente e fa capire di avere De Laurentiis alle spalle. I giocatori chiedono allenamenti più intensi e una guida più severa
Sul Mattino il racconto dell’incontro di ieri tra Carlo Ancelotti e il Napoli. Il quotidiano ci restituisce l’immagine di un allenatore “offeso”, che parla chiaro con i suoi. Lui da solo con i giocatori, senza altri. Nemmeno il figlio Davide.
Il tecnico punta soprattutto su mentalità e compattezza.
“Accusa la squadra di non avere una mentalità vincente, di essere priva di personalità e non capisce perché non riesca da sola a trovare gli stimoli per rialzare la testa da questa situazione”.
Fa capire che la sua panchina non vacilla e che l’asse con De Laurentiis è forte.
I giocatori hanno compreso che il tecnico gode della fiducia del presidente e che solo una clamorosa eliminazione dalla Champions può rimettere tutto in discussione.
Poi, parlano i calciatori:
“Parlano Allan, Mertens, Insigne, Llorente, Koulibaly e altri. E rovesciano le colpe, considerando molte delle accuse di Ancelotti intollerabili”.
Puntano il dito su diverse cose:
“sui carichi di lavoro che sarebbero minimi, sugli allenamenti troppo blandi, sulla necessità di cambiare passo anche nella preparazione delle gare, magari con più sedute tattiche e davanti al video. Vogliono una guida più dura, severa”.
Allora Ancelotti sceglie di dare loro la durezza che vogliono e decide per il ritiro, che deve servire a ritrovare mentalità e compattezza.
“La sintesi è brutale. Volete più durezza? E da domani, dice Ancelotti, si va in ritiro, E si resta in ritiro fino al Genk. Poi si vede”.