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Cucci: Entrare nella testa, Carletto: è lì il problema

Sul CorSport: un turnover presuntuoso. Io quelli che fanno esperimenti in Champions non li capisco

Cucci: Entrare nella testa, Carletto: è lì il problema

 “Vorrei essere De Laurentiis per chiamarli tutti e dirgli ‘non vi pago per andare in giro per l’Europa a fare la figura dei polli’”

Esordisce così Italo Cucci nel suo corsivo sul Corriere dello Sport. Aggiungendo che per fortuna il Napoli è stato graziato su quello scivolone di Allan all’83’ altrimenti staremmo parlando di una sconfitta.

Una squadra irriconoscibile rispetto a quella che ha battuto il Liverpool.

“Un Napoli spersonalizzato, cincischiante, spesso anche rigido, mai un colpo di fantasia, è riuscito piuttosto nell’impresa di assomigliare a quello battuto dal Cagliari e vittorioso con fatica sul Brescia”

In pratica, quasi un miracolo, scrive, visto che modificando i giocatori non è cambiato il prodotto.

Il Genk ha dato una lezione di calcio mentre il Napoli, senza Insigne, Mertens e Llorente,

“sembrava un’imitazione malriuscita di una squadra che ho visto tante volte battagliare e invece iersera quasi ansiosa di sentire il fischio finale. Magari per dire: ci è andata bene”.

Probabilmente, scrive Cucci, gli osservatori di Ancelotti non hanno studiato con attenzione l’avversario. Inoltre, il turnover non può mai essere intelligente, come si è letto alla vigilia. Semmai furbo, strategico, ma non intelligente. Piuttosto, presuntuoso.

Riferendosi a Insigne spedito in tribuna e a Mertens e Llorente in panchina scrive:

“i problemi si devono risolvere senza pregiudicare la qualità della squadra”.

Ancelotti dovrebbe sapere che Milik “in battaglia si imbosca” e la mossa di Callejon è sempre la stessa da anni e anche in Belgio l’hanno imparata.

“Entragli nella testa, Carletto: è lì il problema. E fidati sempre dei migliori. Io, quelli che fanno esperimenti in Champions, non li capisco”

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