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Ancelotti sta accompagnando la muta del Napoli

È la classica stagione di transizione in cui convivono il passato (Callejon, Mertens) e il futuro che è rappresentato da Fabian Ruiz, Meret, Zielinski

Ancelotti sta accompagnando la muta del Napoli

Il dilemma

Come si deve interpretare questa stagione di Ancelotti? È l’anno zero della sua gestione, oppure l’anno uno del mandato dell’allenatore più titolato al mondo? Un giro di orizzonte prima dell’anno uno (2019/2020) oppure si possono già fare i bilanci della sua gestione perché con una squadra già in grado di vincere? E come si deve valutare questa rosa: come una rosa da svecchiare che sta cominciando ad operare un ricambio generazionale, o come una rosa giovane che sta lavorando su ritmi e tempi di gioco per poter esplodere? Sta tutta qui la sintesi della stagione del Napoli. Nel capire se è un Napoli datato che sta dando spazio ai giovani oppure un Napoli che già incarna il futuro e chiede spazio lasciano partire i propri senatori.

I nuovi

Nell’economia delle campagne acquisti di De Laurentiis, gli innesti di giovani di sicuro affidamento ci sono sempre stati ma, ora più che mai chiedono più o meno tutti contemporaneamente spazio. Da prospettici a colonne portanti. “Con la partenza di Hamsik giocherà chi ha avuto meno spazio” come Diawara (21 anni) disse Ancelotti. Diawara che sembrava il nuovo Pogba nei primi anni di Sarri per poi cadere nel dimenticatoio. E che dire di Fabian Ruiz che di anni ne ha 22 ed ha già preso in mano il centrocampo del Napoli. Al suo fianco quello Zielinski (24 anni) che Sarri paragonò a De Bruyne per intelligenza di gioco e non solo. Sulla fascia ecco il talentuosissimo Verdi (26), che rifiutò Napoli per poter giocare e all’ombra del Vesuvio gioca, al momento, a corrente alternata. E davanti ecco Milik (24) che Ancelotti preferisce a Mertens invertendo l’ordine delle preferenze di Sarri

I vecchi

Vedendola al contrario, queste giovani promesse (che già fanno squadra) possono essere un po’ ingombranti per una ossatura composta da senatori come Koulibaly (27, ma fa strano pensarlo “vecchio”), Ghoulam (28), Allan (28), Insigne (27), Callejon (32), Mertens (31). Tutti rinnovi che dovrà gestire Giuntoli, rose con spine per il futuro della squadra.

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