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Milano guarda il Napolista (parte prima) e il giudizio (sul contenitore) è impietoso

Non è un articolo, non l’ho pensato perché fosse pubblicato e puoi farne liberamemte l’uso che ritieni più opportuno. Consideralo per quello che è: un contributo affettuoso a “il Napolista” perché possa sempre migliorare, anche se immagino facilmente le difficoltà legate alla limitatezza delle risorse umane ed economiche disponibili.
Ho chiesto ad un gruppetto di amici milanesi di aiutarmi ad esprimere un giudizio sul sito e perciò l’ho dato loro” in pasto ” da un paio di settimane, perché lo potessero leggere e seguire per poi esprimere una valutazione. Gli amici che ho coinvolto sono tutti esperti di marketing e di comunicazione via web, oltre che appassionati di calcio.
L’analisi è divisa in due parti. L’analisi del “contenitore” ( grafica, layout…) e l’analisi del “contenuto” (stile degli articoli, livello di interesse…).
Qui la prima parte (il contenitore), la seconda parte (il contenuto) arriva la prossima settimana.
Ecco il quadro che è emerso per quanto riguarda il “contenitore”

Grafica.
“Minimalista, povera, volutamente trascurata…” alcuni tra i giudizi espressi. La sensazione è che gli autori del sito vogliano trasmettere il loro sovrano disinteresse verso l’estetica che sarebbe irrilevante rispetto al “prodotto” che vogliono proporre, che trascurerebbero cioè volontariamente l’estetica del sito. La conseguenza per chi si avvicina per la prima volta al sito senza conoscerne il contenuto è trarre l’impressione che si tratti di “un blog di un gruppo disorganizzato di tifosi”.

Layout.
Si sviluppa su tre colonne. Il pezzo d’apertura abitualmente copre le prime due colonne da sinistra, la colonna di destra è aperta dall’editoriale.
Lo sviluppo prinicipale degli articoli è concentrato nella sola colonna centrale, le due laterali sono dedicate a “rubriche” alcune delle quali sembrano avere un aggiornamento molto sporadico. La conseguenza è che lo sviluppo delle news e degli articoli di maggiore attualità è “strozzato” solo in una colonna (quella centrale) e l’ingresso di un nuovo articolo costringe necessariamente ad abbassare il precedente togliendogli visibilità. Sarebbe più razionale ridurre lo spazio delle rubriche concentrandole in una sola colonna o addirittura limitandone il richiamo nel banner sotto la testata ed eliminando quelle obsolete dando maggiore respiro e possibilità di “cambiare modulo” all’insieme del sito in base alle esigenze.

Il banner.
Il banner è dedicato a uno spazio istituzionale (i napolisti) e a spazi di servizio (calendario…) che purtroppo non sono aggiornati e quindi risultano controproducenti.
Le statistiche sono tutte datate. L’insieme dà una sensazione di trascuratezza e può togliere valore percepito anche al resto del sito. Delle due l’una: aggiornare, oppure eliminare ció che non si è in grado di aggiornare con continuità e che del resto il lettore trova con facilità altrove.

Lo spazio “sezioni”.
È uno spazio di cui non mi ero mai accorto e di cui non mi sarei accorto se non avessimo effettuato questa analisi. Può essere paragonato ad un archivio, uno scantinato (data la sua collocazione fisica attuale) dove sono riposte tutte le cose che non si vogliono o possono tenere più in casa. Molto di quanto contenuto nelle sezioni è naturalmente datato (anche lo spazio sezioni peraltro non è aggiornato) ma la sensazione è che “scavando” possano venir fuori dei pezzi che potrebbero fare la loro bella figura tornando “in casa” perché ancora attuali o perché curiosi o perché è simpatico ricordare (per esempio una rubrica tipo “come eravamo” che recuperi news, analisi dello stesso giorno di oggi ma di un anno o due anni prima…)

La successione degli articoli nel tempo.
Anche qui qualche riserva: riguarda la scelta di lasciare visibili gli articoli in funzione essenzialmente alla loro data di pubblicazione. Così ad esempio un articolo scritto in preparazione di un incontro può restare anche a lungo dopo l’incontro stesso anche se non ha più nessuna attualità e viceversa un articolo che ha affrontato un argomento che è ancora “caldo” può scomparire solo perché meno recente di altri.

Fine della prima parte. La seconda (sui contenuti) arriva la prossima settimana. E lì, ti anticipo, da quanto ho visto finora arriveranno anche molti meritati complimenti.
Bruno Patierno

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