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Il tiki taka di Benitez in conferenza stampa

È stata una conferenza stampa in scioltezza, quella di Rafa. Quindi è bene preoccuparsi. Ormai, e sono trascorsi appena due mesi, il matador Benitez sa bene come matare le asperità. Certo, finché i risultati reggono, come abbiamo visto. Il successo di Marsiglia, il gol di Zapata, la prestazione di Mertens hanno indotto a più miti consigli anche i più riottosi alla filosofia di Rafa. (Ecco il video integrale della conferenza).

E se lo lasci giocare, Benitez va di tiki taka e non ti fa vedere palla. A leggere le cronache, non è dovuto nemmeno ricorrere al cuscino: la domanda sulla formazione non gliel’hanno nemmeno posta. Giustamente, a mio avviso. Ha scavallato con stile il quesito su Hamsik («Il suo problema? Che ha fatto appena cinque gol, bisogna trovargli una posizione in campo per fargliene fare dieci»). Ha rintuzzato su Higuain («Farà venti gol, lo dico dall’inizio»), ha elogiato la concentrazione e l’intensità della squadra in allenamento. Poi una spruzzatina su Insigne, una menzione per Zapata. Una parola per ciascuno, insomma. Con la flemmma di chi ha la situazione sotto controllo. Tiene anche sotto controllo il caso Zuniga: «Ho avuto un infortunio al ginocchio e sono diventato un esperto. Noi siamo positivi ma ci dev’essere un po’ di precauzione. Chi opera ne sa più di noi».
Solo su un tema ha glissato, quello che probabilmente più lo ha fatto infuriare: le dichiarazioni di Ferguson. Si è soffermato a dovere sul Torino, dicendo che non va affatto sottovalutato, e ha sapientemente addomesticato le dichiarazioni di De Laurentiis sul mercato: «Noi siamo aperti a giocatori di livello, ma siamo contenti di quelli che abbiamo». Si gioca alla mezza? «Sono stato in Inghilterra tanti anni, non è un problema e siamo preparati per giocare ogni ora». Fine della conferenza.

Ovviamente Rafa sa bene che se qualcosa andrà male, ne leggerà di ogni. È troppo navigato per non saperlo. Nel frattempo, la città osserva quest’uomo che sta conducendo il Napoli su due fronti (Campionato e Champions) senza fare una piega. Tutt’al più qualche riferimento a chi, come la Roma e l’Inter, ha la possibilità di giocare una volta a settimana. Nulla di più. Il minimo sindacale.
Massimiliano Gallo

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