
Giovanna Mezzogiorno: «I registi italiani scelgono sempre gli stessi attori, me compresa»
A Repubblica: «Sono sempre quelli con cui lavorano da una vita. Non tornerò mai ai ritmi di quattro film all'anno, ho 48 anni, non lo posso più fare».
A Repubblica: «Sono sempre quelli con cui lavorano da una vita. Non tornerò mai ai ritmi di quattro film all'anno, ho 48 anni, non lo posso più fare».
Al CorSera: «Non voleva farsi vedere nelle situazioni pubbliche, non voleva smuovere niente. Voleva che ottenessi i miei risultati da solo»
Al CorSera: «Se ordino una pizza non viene mai un italiano a consegnarmela. Ci dividiamo tra razzisti buoni che lasciano la mancia e cattivi che ringhiano: torna a casa tua».
A Sette «Dolore e sacrificio sono ingredienti fondamentali nella vita. Non c'è soddisfazione se non c'è un percorso di fatica».
Il quotidiano recensisce il libro di Simona Frasca da cui è stato tratto il film: Le parole di Erry: «Ero lo YouTube o lo Spotify degli anni '80”»
A La Verità: «Mandarono via gli ambasciatori italiani da Teheran perché avevamo toccato la loro immagine religiosa. Siamo rimasti tre giorni chiusi in casa»
A La Stampa: «Ci sono alcune che non posso fare a meno di eseguire o mi aspettano fuori. A volte si ha bisogno di disintossicarsi».
A Repubblica: «Rinunciai ai diritti per avere una trasmissione su Canale 5, non ho mai guadagnato nulla. Leggo moltissimo, ho più di 5mila libri».
"Lucio Dalla. Il sogno di essere napoletano". In programma fino al 25 giugno con un'intera sezione dedicata al rapporto del cantautore con la nostra città
Al CorSera: «Non è giusto che si debba confessare pubblicamente l'omosessualità solo perché la società impone che tutti devono essere eterosessuali».
Al CorSera «Da ragazzina ho aiutato Lucio Dalla a scaricare gli strumenti musicali. Droghe? Le ho provate tutte, tranne la cocaina: mi fa schifo».
Al Messaggero: «In politica è stata durissima. Ero una giovane donna, meridionale e berlusconiana, e quindi i pregiudizi si sprecavano».
Il cantante parla alla Gazzetta della sua passione per il Milan: «Che tu sia un’artista o un calciatore, vincere è il riscatto più grande. Champions? Sono fiducioso»
A Repubblica: «In tanti vanno in Spagna, ognuno ha diritto alla propria felicità. Non mi preoccupa la destra, gli altri governi che hanno fatto?»
Al CorSera: «Non litigammo per soldi, ma per equità. Aveva due terzi dei diritti e io uno. Chiesi di dividere in parti uguali. Disse sì, poi cambiò idea».
Il video che Martone ha recuperato in “Laggiù qualcuno mi ama”. «Quando gli dicevano “io sono di Napoli”, lui rispondeva “peggio per te”. Era un intellettuale»
Su Repubblica. Eppure, spiega l'esperto, «non abbiamo una definizione soddisfacente di depressione e non ne conosciamo le cause».
Al CorSera: «Mi dicevano: “non studiare, divertiti”. Gli Agnelli mi hanno quasi adottata, gli sono grata. Ho affetto per loro, molto per Lapo».
A La Stampa: «Glieli diede perché non cresceva e questo ha avuto riflessi in ambito sessuale. Diventò ispido e peloso, chiuse tutti i rapporti con gli amici».
Al CorSera: «Piangevo davanti al pianoforte e al computer, buttavo via tutto quello che scrivevo... Non avevo più punti di riferimento».