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Giorgia: «Ho passato un periodaccio, ho anche pensato di ritirarmi»

Al CorSera: «Piangevo davanti al pianoforte e al computer, buttavo via tutto quello che scrivevo… Non avevo più punti di riferimento».

Giorgia: «Ho passato un periodaccio, ho anche pensato di ritirarmi»

Il Corriere della Sera intervista Giorgia. Ha pubblicato il suo nuovo album, “Blu£, a sette anni dall’ultimo album di inediti. Quest’anno Giorgia è tornata al Festival di Sanremo dopo vent’anni di assenza con il brano «Parole dette male». Racconta il brutto periodo da cui viene fuori.

«Ho passato un periodaccio. Piangevo davanti al pianoforte e al computer, buttavo via tutto quello che scrivevo… Ho anche pensato di ritirarmi. Non avevo più punti di riferimento. Molti sono morti. Adele e Beyoncé sono dei mostri… fra le nuove amo Cleo Soul e Rosie Lowe ma ero disorientata. È cambiato tutto in questi anni e mi sono dovuta reinventare. Mi sono messa a studiare e ho capito che il mio posto è il passato, ma con uno sguardo contemporaneo».

Giorgia parla del Festival.

«Il Festival è stato un viaggio sentimentale che sto ancora elaborando: rivedere luoghi, persone, Elisa… E poi c’è la performance: su quel palco non sai mai come finirà».

La prima sera è sembrata esitare. Giorgia commenta:

«Ecco, questo è per chi diceva che sono sempre sembrata fredda, una a cui non fregava nulla. Queste parole mi facevano soffrire. Era solo una facciata. Sono felice di avere imparato a vivere l’emozione per quello che è».

A Sanremo Marco Mengoni ha sottolineato la scarsità di donne nella competizione.

«A Sanremo è andata così. Non credo ci sia volontà di non far emergere le donne. La presenza femminile nella musica riflette quello che accade nel Paese. Ma il clichè sta cambiando: sempre più donne sono anche musiciste, produttrici e autrici».

Oggi anche Il Giornale ospita un’intervista a Giorgia. Le viene chiesto se sente sempre il bisogno di consacrarsi come autrice. Risponde:

«No, ho superato quella fase nella quale volevo dimostrare di saper anche scrivere canzoni e sono diventata più “cantante”».

Ciascun artista attraversa molte fasi.

«Oggi però siamo sempre più in balìa del tempo che passa. Alcuni meccanismi discografici portano a pensare che ci sia spazio solo per i pischelli. Forse la discografia dovrebbe frenare un po’ questa cosa».

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