
Ancelotti è il nostro tenente Colombo
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- A Napoli non pochi lo considerano una diminutio rispetto a Sarri. Lui - uno dei tecnici più vincenti del calcio - sta al gioco, fa il finto tonto. Un mix tra Liedholm e l'investigatoredi
- A Napoli non pochi lo considerano una diminutio rispetto a Sarri. Lui - uno dei tecnici più vincenti del calcio - sta al gioco, fa il finto tonto. Un mix tra Liedholm e l'investigatoredi
- Elogia il progetto, De Laurentiis, i calciatori, il gruppo, la rosa non è più corta, dà un taglio netto ai complottismi. Il tutto con lo sguardo del tenente ColomboNessuno come lui, ha vinto i cinque campionati europei più importanti. E dire che doveva essere una stagione di transizione, con una squadra considerata vecchia
È caduto da piccolo nella pozione magica del buon senso e del saper campare. Un fuoriclasse della panchina che non avverte mai l'esigenza di sfoggiare le proprie conoscenze
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- La squadra sembra sempre uguale a se stessa, ma, in realtà, cambia continuamente pelle. È una ragionata imprevedibilitàdi
- Il ritorno di Kalidou, la partita perfetta di Mario Rui, il sacrificio polmonare di Allan, il flagello Mertens e il ladro gentiluomo Llorente. E, alle spalle, il portentoso Meretdi
- Il dilagare del patto nello storytelling giornalistico: nel calcio ma non solo. Resta una domanda: perdono coloro i quali dimenticano di stringere patti?di
- L'allenatore ci sta portando verso la normalizzazione, del tifoso e del gioco del calcio. Un grande cambiamento che sta coinvolgendo tuttidi
- Intervista al preparatore atletico degli azzurri Francesco Mauri (e al suo staff) e viaggio nel Grande Fratello dei muscoli, a Castel Volturno. «Grazie a software e algoritmi sappiamo tutto dei calciatori. A Madrid Ronaldo mi disse: “troppa acqua uccide le piante” e aveva ragione. I pesi danneggiano. Il Napoli non cala mai, nemmeno a Salisburgo».di
- Ancelotti trasforma il Napoli senza spargimento di sangue: splendidi Fabian Ruiz e Milik. Splendido il Napoli delle seconde levedi
- Solo lui poteva dire che «il progresso tattico è regresso». Con tanti saluti ai nuovi ideologi del pallone. Un uomo che è portatore sano di normalitàdi
- Da solo, senza alzare la voce, ha evitato invocazioni al Vesuvio durante Atalanta-Napoli. Un modello per i nostalgici della Prima Repubblicadi
- In Italia conta più il curriculum che l'esperienza, non sa che cosa si perde. Per fortuna Lorenzo ha seguito la propria stradadi
- Né Masaniello né San Gennaro, osserva la realtà senza i complessi tipici della città, ha cambiato quel che c'era da cambiare ed è stato di paroladi
- Ha dimostrato che il pesce non veniva fritto con l'acqua ma con olio pregiatissimo. Senza mai intestarsi alcun meritodi
- In quaranta giorni, come se nulla fosse, ha stravolto il Napoli nel campo e fuori. L'ultimo tassello sono state le parole sull'allenatore juventinodi
- Non critica la rosa, anzi la esalta. Non parla di miracoli. Lavora su un gruppo che gioca a memoria da tre anni. Ha vinto 3 partite su 4 in campionato. Porta impressa la lettera scarlatta, A come aziendalista.di
- Ha sottratto Lorenzo alla sua zolla, lo ha travestito da Mancini, ha eliminato i tiri a giro e alla fine lo ha baciato per ringraziarlo mentre dovrebbe avvenire il contrariodi
- In una Italia che proprio non si rassegna a considerare Napoli modello di programmazione (ci è cascato persino Sacchi), ecco un signore che ha mostrato grande rispetto per club, squadra, tifosidi
- Tre punti importanti in chiave salvezza per una squadra snobbata da tutti i giornalisti e quasi boicottata da buona parte della tifoseria