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Sarri: «Devo abbassare la pressione, basta vedere cosa succederà stanotte a Napoli»

Maurizio Sarri intervistato da Sky al termine di Juventus-Napoli: «Devo cercare di far vivere la normalità ai miei calciatori, specie a Castel Volturno».

Sarri: «Devo abbassare la pressione, basta vedere cosa succederà stanotte a Napoli»
Maurizio Sarri Photo Matteo Ciambelli

L’intervista a Sky

Maurizio Sarri intervistato da Sky al termine di Juventus-Napoli: «La notte decisiva? A noi non interessa, contava vincere per i nostri tifosi. Ci contavano, volevano vincere tantissimo. Abbiamo dato loro una soddisfazione enorme, e ce la prendiamo anche noi. Abbiamo vinto su uno dei campi più difficili d’Europa. In realtà non è cambiato niente, la Juventus è ancora davanti e ha il destino nelle sue mani».

La vittoria e il futuro: «Il futuro non c’entra assolutamente niente. La grande soddisfazione che abbiamo dato al nostro popolo è inspiegabile, chi non c’era alla partenza verso Torino non può capire. Il campionato è nelle loro mani per il settimo anno consecutivo, magari sarebbe bello ci fosse più alternanza per chi vince, ma la loro forza è straripante. Io devo abbassare la pressione, se stanotte vieni a Napoli capisci di cosa parlo. Devo cercare di far vivere la normalità ai miei calciatori, specie a Castel Volturno. È probabile che questa settimana parta qualche rimprovero più duro. Ci deve essere lo stesso ambiente di sempre, viviamo in una città dove non è facile mantenere l’equilibrio».

Sarri, la fase difensiva e i cambi: «Se vogliamo mettere in difficoltà gli avversari in zone alte di campo, dobbiamo avere difensori che facciano letture continue in linea, anche a scapito di qualche intervento in aggressività. Loro hanno cambiato tra primo e secondo tempo, se avessi fatto cambi più offensivi avrei potuto concedere qualcosa dietro. Sulle ripartenze, loro sono una squadra di grandissimo livello. I tre centrocampisti in mezzo ci hanno fatto rinunciare ad altre opzioni. Loro non concedono niente a nessuno, valutare la nostra pericolosità offensiva oggi è impossibile. Veniamo da un periodo in cui siamo scarsamente brillanti in avanti, però parliamo di calciatori che vanno avanti da dieci mesi. Oggi anche Milik era meno brillante. Speriamo di riuscire a farlo crescere, in modo da rendere più freschi gli altri».

I calci piazzati

«Ho passato tante ore a prepararli, è un mio pallino. Quando segnavo in Serie C, mi dicevano che in Serie B non avrei segnato. Stessa cosa in Serie A. Alla fine, il calcio è uguale dappertutto. Cambia solo la qualità tecnica dei calciatori».

 

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