Le colpe di Garcia nel disastro del Napoli sono evidenti

Il Corsport: "da quando Garcia ha preso in mano la squadra sono passati tre mesi e non ci sono più giustificazioni"

Garcia Napoli

Napoli's coach Rudi Garcia attends a press conference at the Municipal stadium in Braga on September 19, 2023 on the eve of the UEFA Champions League 1st round day 1 group C football match between SC Braga and Napoli. (Photo by MIGUEL RIOPA / AFP)

Il Corriere dello Sport fa il punto sulla gara di domenica contro la Fiorentina, di cui noi abbiamo scritto così:

Napoli-Fiorentina 1-3. Stavolta finisce tra i fischi. L’8 ottobre 2023 rischia di passare alla storia del Napoli come il giorno dell’abdicazione. A quelli un po’ in là con gli anni ha ricordato Napoli-Sampdoria 1-4 (quella di Vialli e Mancini) della stagione 90-91, dopo il secondo scudetto. Quel giorno fu chiaro a tutti – anche agli ottimisti più ostinati – che il ciclo di Maradona era finito. È un concetto prematuro parlare di fine ciclo, lo ammettiamo, ma il campo ha parlato in maniera inequivocabile. La Fiorentina di Italiano ha impartito una lezione di calcio al Napoli di Garcia e solo una discreta dose di autolesionismo dei viola ha impedito che il punteggio fosse più largo e fatto sì che il match restasse in bilico più o meno fino all’ultimo. Fino al 3-1 di Gonzalez all’89esimo.

In campo si è vista da un lato una squadra organizzata, che sapeva perfettamente cosa fare, e dall’altro una formazione sfilacciata, incapace di trovare adeguate contromisure ma che poteva contare su qualità individuali superiori. Una sorta di Napoli-Real Madrid al contrario in cui è stato il Napoli a recitare il ruolo del Madrid. E infatti Osimhen (prima di essere sostituito) ha sfruttato uno dei pochissimi errori viola e si è conquistato e ha realizzato il rigore dell’1-1.

Il quotidiano ripercorre quelli che sono apparsi come i passi assurdi del tecnico Rudi Garcia e scrive

“Se fino a qualche tempo fa si poteva pensare a un Napoli a metà strada (Non è più quello di Spalletti, e non è ancora quello di Garcia), oggi bisogna pensare a un Napoli molto confuso, troppo confuso. Non è più a metà strada, sembra ancora all’inizio del suo nuovo cammino. Solo che da quando Garcia ha preso in mano la squadra sono passati tre mesi e non ci sono più giustificazioni. Con onestà intellettuale, l’allenatore francese si è assunto la responsabilità di quest’ultimo disastro. Impossibile sostenere il contrario, le sue colpe sono evidenti, ma forse è il momento che pure i giocatori prendano coscienza delle eccessive difficoltà che stanno incontrando”

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