La magistratura smonta le accuse di Infantino a Blatter su strani affari in un monastero

Sulla Süddeutsche: gli inquirenti svizzeri hanno respinto il dossier, come farlocco. Blatter: "Una campagna denigratoria per vendicarsi"

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FIFA President Gianni Infantino applauds players ahead of the Qatar 2022 World Cup Group G football match between Switzerland and Cameroon at the Al-Janoub Stadium in Al-Wakrah, south of Doha on November 24, 2022. (Photo by Fabrice COFFRINI / AFP)

La Fifa di Infantino dice che l’ex presidente Sepp Blatter utilizzava una stanza segreta “a prova di cimici” in un antico monastero per condurre trattative private senza occhi indiscreti. Una storia con pochissimo fondamento che la Fifa ha provato a dare in pasto alle autorità svizzere che continuano a indagare sul malaffare e la corruzione all’interno dell’organizzazione che governa il calcio mondiale. E che le stesse autorità non si sono bevute, a quanto scrive la Süddeutsche Zeitung. L’autorevole giornale tedesco segue le vicende giudiziarie di Infantino come nessun altro al mondo.

Il Monastero, si trova “non lontano dalla riva del pittoresco Sihlsee, a meno di un’ora di macchina da Zurigo”: l’abbazia di Einsiedeln. Dove “secondo la leggenda, Cristo stesso vi sarebbe apparso di notte con i suoi angeli per consacrare la chiesa.

La Fifa – scrive la SZ – sotto il suo presidente Gianni Infantino ha provato con uno sforzo sorprendente a servire alla magistratura un intrigo che sarebbe avvenuto ad Einsiedeln. Si dice che il predecessore (e arcinemico) di Infantino, Sepp Blatter, così racconta questa volta la leggenda, abbia abusato del monastero per trattative clandestine e causato enormi danni finanziari all’associazione mondiale”.

La storia è intricatissima. Ma in sostanza Infantino accusa Blatter di avere rapporti strettissimi – e fraudolenti – con l’allora abate del monastero, Martin Werlen, entrambi vallesani. Nel rapporto servito alle autorità “si legge come se la Fifa ei suoi ficcanaso avessero scoperto un circolo di cospiratori al più alto livello, uomini incappucciati clandestini nelle antiche mura del monastero. Tipo Il nome della rosa di Umberto Eco”.

Nel monastero avrebbero anche fatto costruire una stanza a prova di cimici, da un’azienda specializzata tedesca”. E secondo una lettera della Fifa, Blatter avrebbe “ripetutamente utilizzato questa stanza per incontri segreti con funzionari di calcio stranieri e altri uomini d’affari, compresi i banchieri”, dal 2009.

Non ci sono prove, tanto, che le autorità chiudono immediatamente questo filone di indagini ritenendo le accuse “pura speculazione quasi complottista”.

“Posso solo stropicciarmi gli occhi per lo stupore”, dice l’ex presidente della Fifa Blatter della SZ, “l’intera storia sembra una surreale campagna di vendetta contro di me. Tengo aperte tutte le opzioni per difendere i miei diritti personali per vie legali”.

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