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La nuova vita di Wuhan: un codice per uscire di casa, bar e ristoranti ancora chiusi

Sul Fatto il racconto di un manager italiano in Cina. Per uscire occorre un certificato di sana e robusta costituzione. Tutti indossano la mascherina, dopo la Sars

La nuova vita di Wuhan: un codice per uscire di casa, bar e ristoranti ancora chiusi

Sul Fatto Quotidiano l’intervista ad un manager veneto che da anni lavora a Wuhan, Lorenzo Mastrotto.

“Non è esatto dire come sta facendo la maggior parte dei media che Wuhan è tornata a vivere ieri. C’è un certo pressappochismo in questa affermazione. E’ già da dieci giorni che siamo tornati a una diversa normalità. E sottolineo “diversa”.

Una normalità diversa che impone l’utilizzo di un’app sul cellulare.

“Per poter uscire di casa e andare a fare la spesa al supermarket dobbiamo ricevere un codice sul cellulare. Una volta ricevuto, usciamo, ci mettiamo in coda, consegniamo la lista all’addetto che sta all’ingresso, riceviamo la spesa e torniamo a casa. È comunque un gran sollievo rispetto all’inizio dell’epidemia quando bisognava collegarsi alla app solo a mezzanotte per comprare il cibo on line vedendosi spesso sorpassati da altri più veloci o fortunati”.

Il manager spiega cosa è necessario per avere il lasciapassare.

“Bisogna aver ottenuto un certificato di sana e robusta costituzione dopo due mesi di isolamento domiciliare, perché anche qui c’è il problema degli asintomatici”.

Per fare una passeggiata il codice verde non serve. Basta restare nei dintorni della propria abitazione e non stare fuori per più di due ore. Per quanto riguarda il lavoro, invece, si continua a prediligere lo smart working, ma se si va in ufficio bisogna osservare delle misure di sicurezza.

“Si va a turni di cinque persone al giorno proprio per stare distanti, portandosi da casa il cibo perché bar e ristoranti non fanno entrare e si può solo ordinare dall’ingresso. Gli alimentari si stanno organizzando per riaprire e per adesso fanno solo consegne”.

L’indicazione del governo è di utilizzare il meno possibile i mezzi pubblici, perciò la maggior parte delle persone continua a lavorare da casa.

Infine, la mascherina. Non è questione di essere obbligati ad indossarla, ma di consuetudine.

“Qui tutti la indossano. Dopo la Sars nel 2003 sanno quanto sia fondamentale”.

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