ilNapolista

Panatta: «Le trasmissioni calcistiche sono ecumeniche ma non stiamo a fa’ Radio Maria»

A Repubblica: «i genitori sono peggio dei ragazzini, soprattutto nel calcio. A tennis non gioco più, se spingo mi faccio male e giocare piano no grazie»

Panatta: «Le trasmissioni calcistiche sono ecumeniche ma non stiamo a fa’ Radio Maria»
The coach of French tennis team Yannick Noah (left) smiles to his Italian counterpart Adriano Panatta here 18 september 1996 as they arrive in the Palais des Sports of Nantes a day before the Davis Cup semifinals between France and Italie. (Photo by Frank PERRY / AFP)

Adriano Panatta, ormai personaggio tv tra La Domenica Sportiva e La7 con Piroso, intervistato da Repubblica.

Dica la verità, a La Domenica Sportiva si raccomandano perché faccia il bravo?
«Le trasmissioni di calcio sono sempre state ecumeniche: si arrabbiano i tifosi, l’allenatore. Credo di non mancare mai di rispetto a nessuno, faccio ironia. Anche Jacopo Volpi approva: qui ci pensa Adriano. Non stiamo a fa’ Radio Maria, non bisogna prendersi troppo sul serio».
Il politicamente corretto ha ucciso anche i talk sportivi?
«Soprattutto ha rotto le scatole, per non dire altro, perché bisogna stare attenti a dire qualsiasi cosa. L’educazione è la prima cosa. Poi a cosa bisogna stare attenti? Se uno dice a una ragazza che è bella è un reato? Per favore».
Vinceva e faceva sognare. Com’è cambiato il divismo sportivo?
«Non sono cambiati i campioni, ma la comunicazione. Una volta volevi fare l’intervista? Telefonavi. Oggi passi per l’addetto stampa, l’avvocato, il manager. Insopportabile».
Ne avrà visti a bordo campo, di genitori che rovinano i figli .
«Sono peggio dei ragazzini. Specie nel calcio ho visto cose brutte. Incitano il figlio a rompere le gambe a un altro bambino, o vogliono picchiare l’allenatore perché non l’ha fatto giocare. E invece se il figlio subisce qualche piccola ingiustizia diventa più forte, perché la vita ti mette davanti ai torti».
A luglio compirà 74 anni. L’età pesa?
«Mi sento ancora bene, ma ho qualche doloretto. Sono un po’ ipocondriaco, ogni due per tre, dico a qualcuno: “Penso di morire entro un’ora e mezza”. Poi i minuti passano: “Forse non muoio più”. Non posso giocare a tennis perché mi incavolo troppo. Giocherei molto meglio, ho recepito tante cose, però il fisico non mi sostiene. Quindi non gioco mai, le poche volte mi arrabbio, perché se spingo mi faccio male. E giocare piano, no grazie».

Panatta e il cavallo che la fece al matrimonio di Bertolucci

Continuano gli imperdibili aneddoti raccontati da Adriano Panatta e Paolo Bertolucci durante il podcast “La telefonata“. Nell’ultimo episodio Panatta ha ricordato un episodio divertentissimo che è accaduto durante il matrimonio di Bertolucci. «Eh, sì dai. Parliamo di quel cazzo di cavalloLui nemmeno se lo ricorda. Ma quando si sposò decisi di regalargli questo cavallo». Bertolucci: «Eh ma lo sai perché lo fece? Perché è l’unico regalo di nozze per il quale poi il ricevente deve pagare una quota al mese altissima. Era come prendere una casa in affitto, praticamente»

Panatta: «Gli porto questo cavallo a Villa La Massa dove aveva organizzato questo ricevimento. Lui mi insulta dicendo di non apprezzare il regalo e al cavallo poi gli parte una cagata gigantesca al centro di questa villa. Diciamo che era una sorta di buon auspicio»

La puntata di Bombolo e Sinner

La puntata dal titolo, “Bombolo o Sinner”, è uno spettacolo.

Ecco parte della telefonata

Panatta: “Se me fanno uscì da sto c… de coso qui, aspetta un secondo c… c’hai prescia? Che devi fa’?”Bertolucci: “Pronto, sei uscito dalla Rai?” Panatta: “Chi è? Non riconosco questa voce, chi è”. Bertolucci: “Sono sempre io” Panatta: “Ah, Bertolucci. Sai la prima cosa che ho pensato, specialmente nel doppio? Io tutta la vita ho giocato con Bombolo, invece potevo giocare con Sinner, cioè tu ti rendi conto? Potevo giocare con Sinner che almeno batteva forte… a rete…”

Bertolucci: “Sì, se nascevi 45 anni dopo sì, sei nato 45 anni prima, hai sbagliato solo quella cosa lì”.Panatta: “Forse un po’ di più”. Bertolucci: “Un po’ di più sì. Comunque il ragazzo oggi ha fatto un altro step in avanti. Perché questo era il terzo set in dieci giorni (con Djokovic, ndr), era un set pari, giocavano il terzo set, cavolo come ha giocato questo terzo set”.

Panatta: “Sì, però secondo me oggi non ha giocato la sua miglior partita, perché non ha servito così bene, ha fatto molti errori non forzati da fondo campo, poi per carità, ha giocato benissimo eh, benissimo. Però secondo me ha giocato meglio la prima volta, quando ha battuto Djokovic. Parliamo di piccole cose insomma”  Bertolucci: “Sì anche perché se con poco servizio e qualche errore da dietro mi batte Djokovic, tu capisci che insomma… Siamo proprio su un altro livello. Poteva anche perdere, però adesso veramente è a millimetri da Djokovic. Cioè Djokovic entra in campo e si parte da zero a zero, fino a quattro mesi fa, vincevi un set ed eri contento. Poi è entrato in campo sullo 0-1 eh, devi metterci anche quello, se lui perdeva si andava a casa”. 

Panatta: “A lui non gli fa né caldo né freddo quella cosa lì perché è talmente tranquillo”.

ilnapolista © riproduzione riservata