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Allegri come Xavi, la promiscuità tra allenatori e giornalisti puzza di fango (El Paìs)

El Paìs cita anche De Laurentiis: “I club preferiscono i media istituzionali, quelli che pagano, quelli che servono anche a fare pressione sugli arbitri”

Allegri come Xavi, la promiscuità tra allenatori e giornalisti puzza di fango (El Paìs)
Db Napoli 03/03/2024 - campionato di calcio Serie A / Napoli-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

In Spagna la stampa va avanti da una settimana a rimbrottare Xavi che aveva osato alzare la voce contro Ramon Besa, del Paìs, dopo la vittoria sul Napoli. Ora, visto che in Italia siamo ben più morbidi, si fanno carico anche della polemica di Allegri su Sky. L’avevamo detto. L’argomento è lo stesso. E quindi sul Paìs Daniel Verdù scrive: “Non è chiaro quando sia iniziato esattamente, ma le conferenze stampa, le zone miste e ogni spazio di promiscuità professionale tra giornalisti sportivi e allenatori cominciano a puzzare troppo di fango”.

Xavi è “solo dell’evoluzione di un fenomeno che trovò il suo apice quando José Mourinho sedeva al Real Madrid. Ha promosso la presa di mira degli editori, la ricerca delle cricche e il confronto con i giornalisti. Il portoghese è arrivato al punto di chiudere a chiave un collega in una stanza e di minacciarlo. Io e la mia gente siamo tutto e tu sei un giornalista di merda, disse ad Antón Meana”.

El Paìs chiama in causa la “rissa” di Allegri con Teotino, ma ricorda anche che “Fabio Capello, raccontano, una volta litigò con Alberto Cerruti perché non gli piaceva una cosa che aveva pubblicato. E l’altro giorno il presidente del Napoli ha staccato Politano dal microfono nel bel mezzo di un’intervista al termine della partita contro il Barça perché il giornalista che non era quello che aveva chiesto”.

Ad Allegri, come a tutti, piacciono i collegamenti in diretta con ex compagni, amici, ex giocatori. Gli scherzi e qualche risata dopo la partita. Tuttavia, non è incoraggiato dal fatto che gli venga ricordato che la sua squadra è a 17 punti di distanza e che gli venga chiesto quali siano le ragioni. Ed è curioso, perché gli atleti parlano sempre di più, ma si sottopongono sempre meno a domande scomode o a giudizi critici. Lo vediamo nei collegamenti post partita, nelle zone miste, nelle dichiarazioni inutili nel mezzo delle partite, quando i calciatori sono a 170 battuti e possono solo mettersi nei guai o non dire nulla di rilevante. Si parla per contratto. E i club preferiscono i media istituzionali, quelli che pagano, quelli che servono anche a fare pressione sugli arbitri”.

I casi di Italia e Spagna sono simili. Aumenta la precarietà nel lavoro. Ma il numero delle stazioni radio, dei programmi sportivi in ​​televisione e dei media dedicati a questo sport è in aumento. A Roma, ad esempio, sono dieci le emittenti che parlano 24 ore su 24 esclusivamente della squadra allenata da Daniele de Rossi. Il rumore, paragonabile solo a quello della politica, è enorme”.

“Continuerà ad accadere. Ma quando le critiche ti sorprendono è perché non ci sei abituato. E questo non dice molto di nessuno”.

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