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Acerbi ha indicato Thuram: «Lui sa che non sono razzista». La Procura Figc può ascoltare il francese

Su Repubblica. La figuraccia di Calcagno (assocalciatori) massacrato sui social per il suo invito a non strumentalizzare

Acerbi ha indicato Thuram: «Lui sa che non sono razzista». La Procura Figc può ascoltare il francese
Db Roma 24/05/2023 - finale Coppa Italia / Fiorentina-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arthur Cabral-Francesco Acerbi

Acerbi ha indicato Thuram: «Lui sa che non sono razzista». La Procura Figc può ascoltare il francese. Lo scrive il quotidiano la Repubblica.

Scrive Repubblica:

Dove stia la verità, dovrà scoprirlo la Procura federale Figc, a cui oggi arriverà dal giudice sportivo la richiesta di supplemento d’indagine. Saranno sentiti i due protagonisti — forse addirittura insieme — e alcuni loro compagni, a partire da Thuram, a cui Acerbi ha subito chiesto aiuto, indicandolo: «Lui lo sa che non sono razzista!».

In questo contesto, altra figuraccia l’ha fatta il presidente dell’Associazione italiana calciatori, Umberto Calcagno, che ha condannato il razzismo, invitando però a «non strumentalizzare certi episodi». Inevitabile il tritacarne dei social network, molto meno morbidi di fronte a quella che i media americani censurano chiamandola n word . La parola con la n.
Se l’indagine della Procura federale dovesse confermare la matrice razzista delle parole di Acerbi, l’articolo violato sarebbe il 28 del Codice di Giustizia Sportiva, che sanziona i“comportamenti discriminatori”. Le pene sono severe. Il comma 2 dell’articolo prevede infatti che il calciatore sia punito “con la squalifica per almeno 10 giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo”. È però ovviamente necessario che la violazione sia accertata con prove inoppugnabili.

Acerbi, la versione di Juan Jesus

Juan Jesus decide finalmente di rivelare quel che è successo ieri in campo. Giustamente. Dopo che Acerbi ha negato tutto, il difensore del Napoli – che ieri ha sbagliato a non denunciare e ad adeguarsi all’omertà del calcio – ha raccontato quel che ieri gli ha detto il difensore dell’Inter e della Nazionale. Il fraintendimento lo lasciamo ad Acerbi, al presidente dell’associazione calciatori Calcagno e a quelli (tanti, tantissimi) come loro.

Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire.
Oggi peró leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono.
Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora.
Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me negro è un insulto come un altro”.
Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista.
Non ho nulla da aggiungere.
#notoracism

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