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Acerbi, dopo un episodio così il club non se ne torna a casa senza capire cosa sia successo (La Stampa)

Il calcio non è pronto per la lotta al razzismo, ha bisogno di tempo prima di indossare e ripetere frasi come «Keep racism out»

Acerbi, dopo un episodio così il club non se ne torna a casa senza capire cosa sia successo (La Stampa)
Db Salerno 30/09/2023 - campionato di calcio serie A / Salernitana-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jovane Cabral-Nicolo’ Barella-Francesco Acerbi

Il calcio e il razzismo, e la vicenda Acerbi. Ne scrive La Stampa con Giulia Zonca in un articolo di cui riportiamo solo la parte iniziale.

Le campagne sociali al calcio vengono male, forse è meglio ammettere che non è un mondo pronto ad affrontare temi sensibili e ripresentarsi con la maglia al valore tra qualche anno, più preparati e consapevoli. Ci sarà ovviamente chi è maturo, probabilmente tanti già consci delle parole da usare e da evitare, in possesso della partecipazione che serve per promuovere istanze tanto rilevanti, ma nel complesso alla società del pallone mancano degli strumenti. Non sono allenati.

È più sano lasciar perdere, almeno per adesso, ammettere di aver bisogno di tempo prima di indossare e ripetere frasi come «Keep racism out», soprattutto se si è convinti che esista un unico vocabolo per discriminare e lontano da quello vada tutto
bene. Se Acerbi ha usato insulti razzisti oppure no si capirà, spiegherà le intenzioni, si confronterà di nuovo con Juan Jesus, però la sequenza successiva è e resta imbarazzante. Non sono cose che capitano, non restano sul campo, davanti a un episodio così il club del giocatore non se ne torna a casa senza capire che cosa sia successo. 

Acerbi, le accuse definitive di Juan Jesus

Juan Jesus decide finalmente di rivelare quel che è successo ieri in campo. Giustamente. Dopo che Acerbi ha negato tutto, il difensore del Napoli – che ieri ha sbagliato a non denunciare e ad adeguarsi all’omertà del calcio – ha raccontato quel che ieri gli ha detto il difensore dell’Inter e della Nazionale. Il fraintendimento lo lasciamo ad Acerbi, al presidente dell’associazione calciatori Calcagno e a quelli (tanti, tantissimi) come loro.

Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire.
Oggi peró leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono.
Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora.
Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “per me negro è un insulto come un altro”.
Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista.
Non ho nulla da aggiungere.
#notoracism

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