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Nemmeno un giocatore o un dirigente della Roma ai funerali di Losi, che figuraccia (CorSport)

Dal club si sono affrettati a spiegare che è “un momento di passaggio e intenso lavoro”. Eppure era il giorno libero della squadra…

Nemmeno un giocatore o un dirigente della Roma ai funerali di Losi, che figuraccia (CorSport)
Tirana (Albania) 25/05/2022 - finale Conference League / Roma-Feyenoord / foto Image Sport nella foto: Dan Friedkin

“Davvero non è venuto nessuno della Roma?”. Sì, davvero. Al funerale di Giacomo Losi, “Core de Roma”, il terzo calciatore più presente nella storia del club giallorosso, non c’è andato nemmeno un giocatore, tantomeno un dirigente. Solo una corona di fiori, un drappo e qualche Under 18. “Una figuraccia”, la definisce il Corriere dello Sport, “imbarazzante”.

“Eppure – scrive Repubblica – le figure dirigenziali a Trigoria non mancano. Dal presidente Dan Friedkin, il vicepresidente Ryan Friedkin, la Ceo Lina Souloukou o il Chief Football Operating Officer Maurizio Lombardo. Tutti assenti, compresi i calciatori nonostante il giorno di riposo concesso da mister De Rossi. Dal club si sono affrettati a spiegare come questo sia un momento di passaggio e intenso lavoro negli uffici di Trigoria e Viale Tolstoj. Tale da non poter presenziare al funerale di un’icona della storia della Roma”.

Tra i “vip” invece presenti alla funzione Luca Zingaretti, Ninetto Davoli, Bruno Giordano, Antonio Tempestilli, Ettore Viola, Sebino Nela, Giancarlo De Sisti e Sergio Brio.

La Roma non è più in guerra col mondo, con De Rossi l’aria è cambiata. A scriverlo è il Corriere della Sera:

Mourinho non è di sicuro un allenatore «bollito» e De Rossi non è diventato dopo tre partite il nuovo Pep Guardiola. Alla Roma, però, l’aria è cambiata ed è cambiata in meglio. Non soltanto per i 9 punti su 9 conquistati da quando De Rossi è seduto sulla panchina giallorossa, che comunque fanno comodo. La sensazione più importante è che la squadra abbia smesso di fare la guerra al mondo — una guerra voluta principalmente dal suo allenatore — e abbia ripreso a giocare più leggera, divertendosi anche. Per la prima volta in campionato la Roma ha segnato per tre partite di fila più di due gol: Roma-Verona 2-1, Salernitana-Roma 1-2 e Roma-Cagliari 4-0. Avversarie in piena lotta per non retrocedere, è vero, ma con la gestione Mourinho erano stati conquistati solo 4 punti contro queste tre squadre. Il cambio di marcia, insomma, c’è stato.

Ma ora arrivano Inter e Feyenoord, partite da big. È contro avversari di questo livello che bisogna vedere se la «rivoluzione con il sorriso» di De Rossi può avere un futuro. Anche dopo giugno.

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