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«Tic tac tic tac», scatta il countdown di Ibra su Pioli: sarà il “vigilante” del Milan

In società dovrebbe avere un ruolo “trasversale”: in pratica controllerà sia il tecnico rossonero che l’ad Forlani

«Tic tac tic tac», scatta il countdown di Ibra su Pioli: sarà il “vigilante” del Milan
Db Napoli 06/03/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Stefano Pioli-Zlatan Ibrahimovic

“Tic tac tic tac”. Le lancette di un orologio che scorrono, Zlatan Ibrahimovic fa scattare il countdown sui social… Un messaggio un po’ criptico che suona (male) soprattutto per Pioli. Perché nelle ricostruzioni dei giornali, soprattutto Repubblica e Gazzetta dello Sport, si profila all’orizzonte una sorta di “vigilanza”, se non di commissariamento, sul tecnico del Milan in crisi. Un destino simile a quello di Garcia. Ibra sarebbe una specie di De Laurentiis, per il Milan. Con meno poteri e meno umiltà.

La situazione – spiega Repubblica  – con la Champions in bilico e il campionato scivoloso, gli cuce addosso la figura del dt taumaturgo, con gli annessi rischi. Nel caso, Ibra limiterebbe sia i poteri di Pioli, investito a inizio stagione dell’incarico di plenipotenziario a Milanello, sia quelli dell’ad Furlani, che, dopo il licenziamento di Maldini e Massara, è a capo del settore sportivo, sopra Moncada e D’Ottavio.

Zlatan – scrive la Gazzetta dello Sport – nelle scorse settimane ha incontrato il presidente del Milan Paolo Scaroni e in un paio di occasioni proprio Furlani. Nel nuovo incontro con Gerry Cardinale si è discusso di un possibile ruolo trasversale. Esteso a più settori.

Forlani ovviamente fa buon viso a cattivo gioco, e prima del pranzo Uefa tra Milan e Psg ha risposto così: “Tic Tac Ibra? Non so cosa voglia dire.. Incontro con Cardinale? Io lo vedo sempre Cardinale. Rapporto sempre forte con lui. Contento di lavorare ancora con Ibra? Certo, è un campione, per forza”

Pioli, dopo la sconfitta in casa con l’Udinese, è ad un passo dal tracollo. Sia il comportamento in Champions col Psg che il viaggio successivo a Lecce segneranno di sicuro il destino del tecnico di Parma – scriveva il Giornale – La difficoltà nella difficoltà è un’altra ed è la seguente: così come accaduto in occasione dell’esonero di Giampaolo, l’orientamento non è mai quello di rivolgersi a un traghettatore ma di trovare una soluzione che valga anche per il futuro. L’opzione B, cioè un sostituto tanto per cambiare inquilino sulla panchina, realizzata a novembre ha una controindicazione razionale, significherebbe perdere tutta la stagione. Di qui la necessità di riflettere bene e di capire se il rapporto di Pioli a Milanello ha esaurito la sua carica oppure si tratta di un periodo no complicato dagli infortuni e dalle assenze. 

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