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Il manifesto di Ancelotti: contropiede e libertà agli attaccanti. Un eversore nel calcio di oggi (Condò)

Su Repubblica: si è allontanato dal solco tattico di Sacchi. La cosa amareggia un po’ Arrigo, ma il rapporto umano fra i due resta forte

Il manifesto di Ancelotti: contropiede e libertà agli attaccanti. Un eversore nel calcio di oggi (Condò)
Mg Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

Carlo Ancelotti. Anni fa, ai tempi dell’esperienza napoletana, il Napolista lo definì un rinnegato. Oggi, Paolo Condò su Repubblica un eversore. È una spina nel fianco del calcio contemporaneo. Un oppositore che porta avanti la sua battaglia politica. Repubblica gli dedica una pagina: “il calcio libero nel manifesto di Ancelotti”.

Scrive Paolo Condò:

L’altra sera Carlo Ancelotti ha descritto il successo del Real Madrid sul Braga come il trionfo del «vecchio e sano contropiede». Il giorno prima aveva invece sottolineato la libertà di movimento che è uso concedere a giocatori come Vinicius e Rodrygo per non imbrigliarne l’estro. Il discorso, espresso nel tono piacevole e non polemico che è proprio di Ancelotti, era esplicitamente rivolto agli allenatori di nuova generazione: secondo Carlo esagerano con le indicazioni relative alla fase di possesso palla, vincolando i giocatori in un modo che ne limita la creatività.

È stato un uno-due che ha fatto vacillare i cultori del gioco di posizione — il più diffuso in quest’era storica culturalmente dominata da Pep Guardiola — e che ha definitivamente spezzato, se ancora c’era, il legame calcistico tra Ancelotti e il suo vecchio mentore Arrigo Sacchi. Nato come mix fra il rigore dell’allenatore di Fusignano e la bonomia di Nils Liedholm — entrambi suoi tecnici — Carlo si è progressivamente allontanato dal solco tattico di Sacchi, diventandone di fatto un eversore. La cosa amareggia un po’ Arrigo, ma il rapporto umano fra i due resta forte. Per fortuna volersi bene per le avventure vissute insieme conta più della disposizione di un centrocampo.

ANCELOTTI E L’ERRORE DEGLI ALLENATORI DI NUOVA GENERAZIONE

Ancelotti: «L’errore dei nuovi allenatori è che danno troppe informazioni nel gioco con la palla».

Ecco le parole di Carlo Ancelotti in una recente conferenza stampa del Real Madrid. Esprime il proprio punto di vista sugli allenatori di nuova generazione.

«L’errore che commettono gli allenatori di nuova generazione è che danno troppe informazione nel gioco con la palla e nella posizione dei giocatori. E credo che questo elimini un po’ la creatività. Un conto è dire a un giocatore il posizionamento più o meno senza palla, lì devi fornire tante informazioni perché senza palla, come dico molte volte, è questione di concentrazione, sacrificio, gioco collettivo. Col pallone, invece, dipende dalla creatività del calciatore. Se Vinicius o Rodrygo si trovano meglio nell’aprirsi un po’ di più, non dirò loro di rimanere dentro perché si tratta di un’interpretazione individuale del gioco in possesso del pallone. E qui io non entro, perché non voglio eliminare la creatività dei calciatori.

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